Firenze: "Aggredito e rapinato sul lungarno, ora ho paura pure di uscire col cane"

Isolotto, il racconto di un 54enne, finito nel mirino di un soggetto alterato che gli ha sfilato gli occhiali

Un'aggressione (foto di repertorio)

Un'aggressione (foto di repertorio)

Firenze, 7 agosto 2022 - Lunedì pomeriggio un 54enne fiorentino è stato aggredito e rapinato degli occhiali sul lungarno dei Pioppi. L’uomo è stato preso alle spalle da un balordo, mentre portava a passeggio il cane, in pieno pomeriggio, quando il parco pulula di persone che praticano sport o cercano refrigerio all’ombra del lungo viale alberato sulla riva opposta delle Cascine,  che dal ponte della Tranvia conduce a piazza dell'Isolotto. Responsabile dell’aggressione un giovane di origini africane, a ora ignoto, probabilmente in stato di alterazione.

L'aggressione dal niente

“Sono andato fuori con il cane, come di consueto - racconta la vittima - Vedo su una panchina un soggetto, seduto da solo, che dà in escandescenze: credevo litigasse al telefono, con l’auricolare. Qualcosa però mi faceva pensare di stare guardingo, l’intuito mi dice di scansarlo e aggiro la panchina. Fatti cinquanta, cento metri sento urlare dietro le spalle e penso: com’è possibile che lo senta sempre allo stesso volume? Non ho fatto in tempo a girarmi, che mi ha dato una forte botta da dietro. Sul momento, pensavo a un incidente, di essere stato travolto da una bicicletta. Nonostante il forte urto, seppur in equilibrio precario, non sono caduto e sono riuscito a girarmi. Mentre ancora stavo cercando di capire, lui parte con un cazzotto, penso mirasse alla testa, ma  mi sono scansato e mi ha solo sfiorato”.

“Mi metteva le mani addosso, ma non ho reagito: il mio istinto è stato quello di pensare prima a difendere il mio cane - continua il fiorentino - Mi sono preoccupato perciò di tenerlo lontano da lui, è piccolo e di indole buona, temevo per la sua incolumità. L’aggressore ha concluso rubandomi gli occhiali, me li ha sfilati dalla testa ed è tornato alla panchina. Così sono andato verso di lui gli ho chiesto che problemi avesse. Lui mi ha risposto ‘you respect me’. Ho ribattuto ‘ io ti rispetto, ma tu rendimi gli occhiali per piacere’. Faceva finta di nulla, perciò ho chiamato i Carabinieri. Quindi si è alzato di scatto e gettato di corsa verso la rivadel fiume. ‘O che fa ora, si butta in Arno?’, ho pensato, visto che forse sotto l’effetto di qualche sostanza”.

“Invece è tornato con una bottiglia di vetro ed è venuto verso di me brandendola e minacciandomi. Tutto questo, mentre ero al telefono con i Carabinieri chiedendogli di intervenire, ma non sono intervenuti. Mi hanno chiesto se mi aveva colpito con la bottiglia, gli ho risposto che no, aveva usato solo le mani. Poi mi hanno detto che ho 90 giorni di tempo per denunciare. Non è la prima volta che vedo quel giovane africano su quella panchina, ma non so chi sia. Fare querela contro ignoti cosa risolverebbe? Sto ancora valutando”.

Il parco sotto scacco dei delinquenti

“Ormai da una decina d’anni la situazione in zona è peggiorata e quando esco fuori a passeggiare o fare sport verso le Cascine, non mi porto soldi, perché purtroppo so che accadono queste cose. Tuttavia mi sono stupito che sia capitato a me: solitamente, purtroppo, si sente di vittime più deboli, donne o anziani. Non so come sarebbe potuta finire se avessi reagito, se gli avessi reso la botta che mi ha dato. C’era da rischiare che me la prendessi io, una denuncia. Sono rimasto anche sconcertato perché il viale dei Pioppi è pieno a quell’ora e l’aggressore era solo. È vero: c’erano altri africani più avanti, ma non credo fossero con lui. Però non è arrivato nessuno dei frequentatori del parco in mio aiuto. È venuto qualcuno ad assistermi, ma ad aggressione avvenuta. Ce ne di gente a quell’ora, ma nessuno ha fatto caso all’aggressione. Anzi, addirittura mi amareggia che dopo ho sentito dire da qualcuno ‘ma siamo sicuri che è venuto lui addosso a te?’"

Un lontano dubbio sulla scelta della vittima, c’è: “Poco prima ero stato al bancomat, ma non funzionava, poi sono tornato a casa e sono nuovamente uscito. Non ho visto nessuno intorno a me né banca né sotto casa, non credo mi seguisse”. Possibile che l’aggressore avesse avuto un complice a fare da segnalatore vicino alla banca? O è stata, più probabilmente, una scelta totalmente casuale data dallo stato di irrazionalità in cui si trovava il delinquente?

“Adesso mi sento indifeso e ora ho paura o portare il cane fuori, ma d’altronde ho bisogno e voglia della mia libertà - conclude l’uomo - Si può pensare che fosse un poveraccio, che siano episodi che capitano per fatalità, di rado, nel momento che una persona mentalmente instabile dà in escandescenze. Era visibilmente allucinato, gesticolava da solo in maniera violenta. Tuttavia non è plausibile neppure permettere che capiti quella volta ogni tanto. Una botta del genere, a una persona anziana, la poteva anche ammazzare. A distanza di cinque giorni, mi fa ancora male il collo. E comunque, è già successo in passato di sentirmi a disagio, passeggiando in lungarno dei Pioppi: una volta per esempio, passando vicino a un gruppetto di quattro di queste persone, scansai per un pelo uno sputo rivolto verso il cane. Dissi a quello che aveva sputato: ‘ oh, ma guarda dove sputi’. E loro mi risposero in malo modo di farmi i cavoli miei e di andare via. Per paura che la situazione degenerasse, andai via. Ma non è accettabile avere paura di andare al parco”.

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