"Aggredito in strada da tre no vax", volontario della Misericordia ferito

Dino Fierli, 59 anni, è stato insultato e colpito mentre, in divisa, portava fuori il cane: "Mi dicevano: Servi del potere e dei vaccini"

Dino Fierli, volontario della Misericordia, con i segni dell’aggressione sul volto

Dino Fierli, volontario della Misericordia, con i segni dell’aggressione sul volto

Firenze, 27 aprile 2022 - "Sono stato aggredito in strada da tre no vax, solo perché indossavo la divisa della Misericordia. Eppure noi soccorriamo tutti, senza distinzione". È il racconto di Dino Fierli, 59 anni, volontario della Misericordia di Badia a Ripoli che ieri ha postato su Facebook la foto delle escoriazioni riportare a seguito dell’episodio.

Solidarietà e sostegno all'uomo, tanti messaggi

"È successo sabato scorso – spiega il volontario – intorno alle 13.20. Stavo portando fuori il cane in via Reims, a Firenze, ed ero in divisa, perché poco dopo sarei dovuto entrare in servizio alla Misericordia di Badia a Ripoli, dove sono volontario da molti anni. Improvvisamente mi sono sentito spintonare da dietro con grande violenza. È stato un attimo: tre persone mi hanno fatto sbattere la faccia contro il muro, hanno iniziato a inveire contro di me e mi hanno sputato addosso. Hanno detto anche alcune frasi assurde tipo ‘voi siete servi del potere e dei vaccini’, ‘siete complici del sistema’, ‘è anche colpa vostra se le persone sono morte in ospedale, ce le avete portate voi’. Hanno continuato a offendermi mentre scappavano via, augurandomi la morte. Devo dire che sono rimasto attonito, non me lo aspettavo. Il cane ha guaito ma non so se è stato o meno colpito. È successo tutto in pochi secondi e sono riuscito a vedere i tre aggressori solo di spalle, mentre scappavano. Erano tre uomini di mezza età, non dei ragazzi".

E secondo Fierli non si tratterebbe neppure di un episodio isolato. "Anche un altro confratello – prosegue – giorni fa è stato offeso perché indossava la divisa, sempre con frasi e ragionamenti simili. Eppure noi non siamo servi di nessuno, ci mettiamo a disposizione degli altri di nostra spontanea volontà e in modo del tutto gratuito. Quando il 118 ci chiama non chiediamo chi dobbiamo soccorrere, non domandiamo chi sia quella persona, come la pensi, da dove venga e neppure se sia o meno vaccinata. Proviamo solo a fare tutto il possibile per salvare delle vite. È veramente assurdo un attacco del genere nei nostri confronti".

Sull’episodio interviene anche la governatrice della Misericordia di Badia a Ripoli, Gabriella Sabatini. "Tutta la mia solidarietà al confratello aggredito – spiega –. Al momento mi trovo all’estero, ma appena rientrerò, nei prossimi giorni, ci incontreremo per ricostruire meglio i fatti e per valutare insieme la strada da intraprendere. In caso di procedimento penale, la nostra associazione valuterà se costituirsi parte civile". Alla fine, oltre alla rabbia per l’episodio, Fierli ha ricevuto una prognosi di cinque giorni per le escoriazioni al volto e i lividi dovuti all’aggressione.

“Solidarietà e vicinanza a Dino Fierli per l’aggressione subita. Si tratta di un episodio grave da condannare con forza”. Lo afferma l’assessore a Welfare Sara Funaro. “La violenza non appartiene alla nostra comunità - continua Funaro - e la condanniamo in qualunque forma si verifichi. Compiere gesti violenti ai danni di una persona che indossa una divisa con la quale svolge attività a favore delle persone più fragili e in difficoltà è un atto meschino”.

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