Affitti brevi, guerra alle piattaforme irregolari

Il sindaco chiede alla Commissione Europea più autonomia nella definizione delle regole. Obiettivo, “salvare“ il centro storico

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"Per invertire la tendenza rispetto allo svuotamento dei centri storici di residenti servono strumenti per governare il fenomeno degli affitti turistici brevi e l’Europa non può lasciare inascoltate le richieste di intervento delle città".

Lo ha ribadito l’altro giorno il sindaco Dario Nardella al tavolo delle città europee, con la vicepresidente esecutiva della Commissione europea Margrethe Vestager. E per la prima volta l’Europa ha concesso un’apertura.

Il problema sono le piattaforme digitali, non sempre controllabili. E se con Airbnb Palazzo Vecchio ha raggiunto un accordo di trasparenza (compreso il versamento della tassa di soggiorno), lo stesso non accade con altre piattaforme.

Nardella, nei panni anche di vicepresidente di Eurocities, ha aggiunto: "Ciò che è illegale offline è illegale online. Non si tratta di contrarietà alle piattaforme, ma della necessità che quanto avviene online sia in linea con quanto accade nella città per gli operatori offline".

In pratica, le richieste delle autorità cittadine di segnalare gli elenchi illegali sono state spesso ignorate o rifiutate, forse perché fraintese. "Le autorità cittadine invece dovrebbero essere viste come partner di fiducia nella segnalazione di beni e servizi illegali e riconosciute come tali dal diritto dell’Ue - ha spiegato Nardella –. L’obiettivo è quello di garantire le stesse opportunità a tutti, sulla base di una legislazione unica. L’apertura mostrata dalla Commissione europea dà un primo segnale di risposta alle richieste delle città, per arrivare a una nuova normativa che dia agli stati membri la possibilità di disciplinare le piattaforme e non doverne subire gli effetti".

L’assessore al turismo Cecilia Del Re, che ha partecipato al confronto in videoconferenza con le città europee, ha ricordato quali e quanti siano i vantaggi del patto con Airbnb, da replicare anche alle altre piattaforme. L’accordo permette infatti una tracciabilità legata ai pagamenti della tassa turistica e quindi stabilisce un rapporto attivo per far rispettare le norme che regolano il pagamento della permanenza dei turisti sul territorio. "Il caso particolare dovrebbe divenire generale – ha detto Del Re – e non lasciato alla empatia degli interlocutori o alla capacità di relazione degli stessi, venendo regolato in modo certo e responsabile in ogni dove e per ogni situazione così che per tutti si possano applicare le stesse regole di ospitalità ed accoglienza anche via on line".

Olga Mugnaini

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