Addio tavolini La rivolta dei locali "Senza perdiamo il 70% di incassi"

Le categorie: "Le abitudini dei clienti sono cambiate". Ma il Comune non ha intenzione di fare proroghe

di Rossella Conte

Scadrà il 31 dicembre il provvedimento tavolini e sedie con cui il Comune di Firenze ha dato la possibilità ai locali di utilizzare il suolo pubblico esterno. Un fazzoletto open air che, si calcola, possa valere il 70% degli affari in alta stagione. Se da Palazzo Vecchio fanno sapere che al momento non sono previste proroghe, le categorie insistono sull’importanza del rinnovo.

"La pandemia ha cambiato radicalmente gli stili di vita di fiorentini e turisti, che ormai preferiscono gli spazi esterni di bar, ristoranti e locali serali per consumare un caffè o per un pasto", sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. "Chiediamo al Comune una proroga delle occupazioni straordinarie, soprattutto se, come pare, il Governo prorogherà le attuali occupazioni straordinarie Covid-19 fino ai primi mesi del nuovo anno".

Dello stesso parere Santino Cannamela, presidente Confesercenti Firenze: "Chiediamo a Palazzo Vecchio di mettere in campo, subito dopo le festività un tavolo di confronto sul rinnovo regolamento dehors, tenendo anche in debita considerazione il futuro delle tante concessioni temporanee e straordinarie frutto dell’emergenza Covid e non solo. Con una avvertenza però: se anche nel periodo di emergenza post Covid si è limitata l’uso delle concessioni alle attività di somministrazione, a maggior ragione, non si potrà, a nostro avviso, recedere da questo principio, in un momento di ritrovata normalità e di programmazione di provvedimenti di natura strutturale". A richiedere la proroga, in base ad un’indagine che Cna ha fatto su un campione di 100 aziende dei settori coinvolti, dalla ristorazione alle pizzerie, dai bar agli alimentari, sono 8 imprenditori su 10.

"Un eventuale mancato rinnovo sarebbe una scelta miope. Vero, sono stati introdotti come misura d’emergenza pandemica ma di quel sostegno c’è bisogno ancora oggi, basti pensare all’inflazione galoppante e ai forti rincari, dall’energia alle materie prime, che gravano sul comparto. Insomma, in emergenza ci siamo, purtroppo, ancora" commenta Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana. "Chiediamo pertanto a Palazzo Vecchio e alla Sovrintendenza di mantenerli anche per il 2023: senza richiedere agevolazioni particolari, bensì pagando il suolo pubblico come da tariffe stabilite" sottolinea Luca Tonini, presidente di Cna Città di Firenze. "Evitando però incomprensibili esclusioni, come le gelaterie e i panifici artigianali che sono, tra l’altro, attività fortemente penalizzate dal caro energia perché energivore" è il pensiero di Vito Damato, presidente dei ristoratori Cna. Jacopo Ferretti, segretario generale Confartigianato Firenze, è chiaro: "Si faccia tutto il possibile per venire incontro alle esigenze delle imprese della somministrazione che sono un motore economico e occupazionale della città oltre che un presidio di socialità in tutte le zone di Firenze. Evitiamo il metti e togli che ha contraddistinto il 2022".

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