Addio all’area sportiva, squadre senza casa

La Savino del Bene Volley aveva già deciso di giocare a Palazzo Wanny, per lo stadio invece non è ancora stata trovata una soluzione. Sostenitori infuriati con l’amministrazione, che non avrebbe fatto la giusta programmazione per gli interventi alle strutture

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Come cancellare l’area sportiva di una città in tre mosse. La prima: annunciare la costruzione di un palazzetto (accanto a un altro palazzetto) demolendo l’unico campo sportivo omologato per la serie D. La seconda: rinunciare al palazzetto nuovo per tenersi quello vecchio e non omologato, la terza demolire comunque il campo sportivo per spostarci una scuola media già ristrutturata che si trova a meno di 300 metri. La Scandicci dello sport è in rivolta per le decisioni dell’amministrazione riguardo l’area sportiva nella quale operano le due principali società sportive cittadine: la Savino del Bene e lo Scandicci Calcio. La situazione più pazzesca, e praticamente irrimediabile riguarda il volley. Da quest’anno infatti la Savino del Bene diventa ‘fiorentina’. La squadra di volley femminile, nata dalle ceneri della gloriosa Valdagna scudettata vanto e onore di Scandicci, emigra a Firenze per giocare le sue partite di campionato e play off. Il pala Wanny della ‘rivale’ Bisonte diventerà la sua casa; è già tutto fatto. Anche se lo spostamento è di pochi chilometri, lo smacco per la città è enorme, visto che perde lo spettacolo del volley, e il fattore ‘casa’ dal punto di vista di prestigio e orgoglio campanilistico.

Sulla questione dello Scandicci calcio invece c’è ancora tempo per trovare una soluzione, anche se ci si appresta a demolire il campo Turri e ancora non è stata individuata una soluzione all’altezza. In passato l’ipotesi più accreditata era quella del Vingone, un impianto già dello Scandicci Calcio da ristrutturare per farne uno stadio all’avanguardia. Adesso si parla di mettere mano al campo del San Giusto, che si trova nell’area sportiva all’interno del quartiere omonimo.

L’impianto, e anche la manutenzione del parco circostante sono però in carico al San Giusto, storica società calcistica di zona. Come si concilieranno gli impegni dello Scandicci, e quelli dei ‘padroni di casa’? Da tempo il presidente dello Scandicci, il costruttore Fabio Rorandelli, non ha nascosto le ambizioni di portare in alto i blues.

Per farlo servono ovviamente denari, ma anche e soprattutto un’impiantistica adeguata. Dalla cancellazione dell’area sportiva a due passi dal centro Rogers, non avrà problemi il Casellina, che si sposterà a breve nel campo lungo l’A1. Il recente taglio del nastro è stato più un biglietto da visita che altro, visto che ancora non sono stati completati gli spogliatoi né il ristorante; per di più sarà necessario anche innalzare la rete sul lato autostradale per scongiurare il rischio che un pallone possa mai finire sull’A1 con un rischio di incidenti. Sulla vicenda è nato un dibattito anche politico, visto che le scelte urbanistiche, soporattutto con un sindaco che sta arrivando alla fine del suo mandato, restano in eredità a chi subentrerà e sono passate in rassegna dalla classe politica. Di certo il progetto per trasferire la scuola Fermi, ha l’ambizione di trasformare la scuola media in un polo musicale di area metropolitana, visto che l’indirizzo musicale della Fermi è conosciuto anche fuori da Scandicci. In più nell’area Turri arriverebbe anche la scuola di musica, trasferita da un’altra ex scuola media, l’Anna Frank che si trova in via del Padule.

Ma gli appassionati di calcio e volley sono sul piede di guerra; l’accusa è quella di non avere avuto un’adeguata programmazione per quanto riguarda lo sport e l’impiantistica sportiva. Per quelle famose tre mosse che hanno portato fuori città la prima squadra del volley, e rischiano di far restare senza un campo anche il calcio di prima fascia.

Fabrizio Morviducci

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