Addio a Enrico Gatta. Giornalista gentile, amante delle arti

Se n’è andato a 70 anni dopo una malattia implacabile. Su La Nazione ha raccontato con passione anni di cultura

Enrico Gatta, giornalista, critico, era nato a Roma il 20 maggio 1950

Enrico Gatta, giornalista, critico, era nato a Roma il 20 maggio 1950

 

Amava la danza, la poesia, le cose belle e vedeva il tocco lieve della vita nell’arte. Il suo stile era di un signore gentile e sorridente: Enrico Gatta, nostro collega e firma di punta degli spettacoli – aveva iniziato a La Nazione in Cronaca negli anni 80 – è morto ieri a 70 anni dopo una implacabile malattia. Dalla Cronaca era passato alla Cultura, e infine alla Cultura del Quotidiano Nazionale. Enrico Gatta e una carriera di giornalista vecchio stampo, con quei canoni di riservatezza e serietà che hanno fatto scuola a tanti di noi. Aveva iniziato alla redazione fiorentina de L’Avvenire nel 1974 dopo aver fatto il militare. Sorridente, colto e studioso: era nato a Roma dove si era laureato in Giurisprudenza. Amava gli argomenti di letteratura e gli eventi legati all’arte, alla musica e alla danza. Quando la malattia lo ha colto stava preparando un libro autbiografico. Per La Nazione era stato inviato per eventi spesso legati al Maggio Fiorentino. Negli anni e con i suoi modi gentili e affettuosi aveva coltivato un rapporto d’amicizia con Riccardo Muti e la sua famiglia di cui aveva seguito concerti e vicissitudini. Sono state tante le cose che Enrico Gatta ha fatto e lasciato: la sua firma appariva su riviste e trasmissioni radiotelevisive. Il suo animo gentile era rappresentato anche dalla passione per la poesia, tanto da aver fondato una rivista online di poesia," Infinite tracce" che prima di essere un desiderio di scrittura, era un desiderio di lettura. Col suo garbo aveva accomunato in questa esperienza amici poeti e letterati e alla fine era riuscito anche a pubblicare il libro di "Infinite Tracce" appunto. Negli ultimi anni si era dedicato al volontariato e per il Progetto Itaca Firenze che si occupava di giovani con disagi psichici. Un collega splendido generoso buono. Lascia la moglia Antonella Maravaviglia e due figli. Ci mancherà.

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro