L'acqua torna pubblica: "Giornata epocale, tariffe ferme per 15 anni"

Il voto dell’autorità idrica metropolitana per la società in house quando finirà la concessione di Publiacqua

Un fontanello (foto New Press Photo)

Un fontanello (foto New Press Photo)

Firenze, 27 luglio 2018 - A dare la scossa politica è stato il sindaco Dario Nardella solo qualche settimana fa. Seguito a ruota dal governatore Enrico Rossi, ieri l’assemblea dell’Autorità idrica toscana, con i sindaci dell’area metropolitana allargata (servita in massima parte dall’azienda di gestione del servizio idrico integrato Publiacqua), ha dato gambe certe all’idea di far tornare la gestione dell’acquedotto solamente in mani pubbliche.

«Questa – ha commentato l’assessore alle partecipate di Palazzo Vecchio, Lorenzo Perra – è una giornata epocale. Tutti i sindaci di quest’area hanno scelto di andare verso la gestione in house del servizio idrico. Questo significa che al termine della concessione di Publiacqua l’azienda che gestirà acquedotti, fognature e depurazione sarà interamente toscana».

L’obiettivo dell’operazione – come più volte spiegato dal sindaco Nardella – è mantenere le tariffe, che nell’area sono già abbastanza alte, invariate almeno per i prossimi 15 anni, garantendo ugualmente un elevato livello di investimenti per il rifacimento e la manutenzione della rete.

"L’acqua pubblica toscana – ha concluso l’assessore Perra – ha quindi fatto il primo passo con l’approvazione della delibera di indirizzo, la formalizzazione del percorso e si comincia da subito a verificare la sostenibilità economica del progetto".

Dopo l’approvazione dei sindaci dell’area territoriale di Firenze, Prato e Pistoia (l’area più popolosa della Toscana) il passaggio in house deve ora essere approvato dall’assemblea regionale dell’Autorità idrica.

Publiacqua è una società formata per il 60 per cento dai Comuni e per il 40 per cento da una compagine di imprese il cui socio di maggioranza è Acea, che è quindi un partner industriale. Acea è una società quotata in borsa, la cui maggioranza appartiene al Comune di Roma. Con un ritorno al pubblico si potrebbero anche recuperare i soldi che oggi vanno ai partner privati. Si parla di 15 milioni di euro l’anno».

Ieri la Conferenza territoriale dell’Ait ha approvato anche la nuova tariffa pro-capite, cioè la possibilità per i nuclei familiari con più di tre componenti di beneficiare di scaglioni tariffari adeguati e risparmiare dai 70 euro in su a famiglia sul costo della bolletta. Per attivare la procedura basta una autocertificazione.

"Quest’ultima decisione è un grande vantaggio per le famiglie numerose – ha detto il direttore generale di Ait, Alessandro Mazzei – per la prima volta su tutto il territorio regionale, nonostante le differenze tra gestori, si forniscono agli utenti le stesse tariffe che contribuiranno a portare un po’ di sollievo economico alle famiglie numerose".

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