Acli Toscana lancia un allarme: "Un morto sul lavoro ogni 5 giorni"

Il presidente Martelli: “Il bisogno di lavoro non può essere barattato con la sicurezza delle persone”

Giacomo Martelli, Acli Toscana

Giacomo Martelli, Acli Toscana

Firenze, 18 dicembre 2018 - “Settantasette morti sul lavoro in Toscana significa che davanti ai nostri occhi muore una persona ogni 5 giorni, domeniche e festività incluse”. Lo afferma Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, commentando il rapporto Inail sugli infortuni sul lavoro in Toscana.

“E' una strage che continua inesorabile – aggiunge - e che sembra quasi figlia del destino. Invece ogni infortunio sul mondo del lavoro, tanto più ogni infortunio mortale, ha dietro di sé cause ben precise e note a tutti: il mancato rispetto delle procedure previste dalla legge, la voglia di ridurre i costi di produzione, la necessità dettata dal bisogno di lavorare che fa accettare anche condizioni inaccettabili pur di portare uno stipendio a casa”. “E lo studio di Inail – dice ancora Martelli – si basa solo su denunce certificate, quindi probabilmente sottostimato visto che chi è costretto a lavorare al nero, senza contratto, va a denunciare oppure no. Nel 2017 sono state circa 50mila le denunce di infortuni. Si tratta di una città dalle medie dimensioni che ogni anno si fa male sul lavoro, ovvero quasi 137 persone al giorno, contando anche le domeniche, i Natali e le Pasque. E si tratta di un numero che rimane quasi invariato anche nei primi 9 mesi del 2018, dato che a settembre già dovevamo contare oltre 36mila infortuni. E' evidente che siamo davanti a una emergenza, senza che però ci sia da parte delle istituzioni e del mondo delle imprese, un'adeguata consapevolezza del problema”. “Il Piano della Regione – fa notare il presidente di Acli – certamente servirà almeno a aumentare la consapevolezza fra i toscani dell'ampiezza del problema. E' buon segno che tutti i soggetti del mondo del lavoro l'abbiano firmato, assumendosi così un impegno di fronte a tutta la Toscana per non far restare belle intenzioni gli obiettivi del Piano. Ma certo non basta. L'impegno che in questi anni la Regione ha messo sul tema le fa certamente onore, il problema è che i risultati sono inferiori alle attese: gli infortuni in genere stanno calando ma a ritmi lentissimi mentre, purtroppo, quelli molto gravi e mortali, non accennano a diminuire”. Ilaria Biancalani

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