Accusata dai dipendenti, in cinque a giudizio

Chiara Dalmazio finì al centro delle polemiche dopo una trasmissione de Le Iene. I suoi ex colleghi sono stati citati per diffamazione

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Diventò famosa suo malgrado dopo un video che la riprendeva in ginocchio durante una manifestazione a Roma. Nel protestare contro le restrizioni per il Coronavirus, Chiara Dalmazio fu ripresa in lacrime mentre si lamentava dei ripetuti lockdown che avevano provocato, secondo lei, la chiusura definitiva del suo bar a Cerreto Guidi. Ne vennero fuori manifestazioni di solidarietà da diverse parti d’Italia, finché un servizio de Le Iene in cui parlavano i suoi ex dipendenti fece emergere un’altra versione dei fatti. Secondo loro la signora Dalmazio non aveva chiuso per il Covid, ma per una serie di errori dovuti alla cattiva gestione. Parlavano di debiti accumulati nel corso del tempo e di un trattamento non propriamente consono nei loro confronti. La diretta interessata, nel respingere le accuse, decise di querelare i suoi stessi dipendenti e oggi, a più di un anno di distanza, arriva la notizia del rinvio a giudizio per cinque persone, che ora dovranno rispondere del reato di diffamazione davanti al tribunale di Pisa. L’udienza, con rito abbreviato, andrà in scena il prossimo 20 gennaio.

La Dalmazio, assistita dall’avvocato Andrea Poggianti, spera di vedere la propria immagine riabilitata, visto che da quel servizio andato in onda sulle reti nazionali la sua vita "é cambiata in peggio". L’imprenditrice aveva in carico anche la gestione del bar della piscina comunale di Empoli, prima che l’impianto chiudesse a causa del Covid e poi per il caro bollette. Le accuse dei suoi ex dipendenti, però, si riferiscono soprattutto all’attività che aveva in piedi a Cerreto Guidi, e che come accennato fu costretta a chiudere dopo gli effetti negativi del lockdown.

"Oggi – dice ancora la signora Dalmazio – sono disoccupata e proprio in virtù di quel servizio de Le Iene non riesco a ritrovare lavoro. Quando mi presento devo far capire chi sono, è una questione di correttezza, ma nel momento in cui viene fuori la mia storia nessuno mi prende in considerazione. Spero che la verità venga finalmente a galla, perché io non sono la persona che viene descritta in quel modo".

Tommaso Carmignani

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