"Abbandono e degrado delle aree naturali"

L’allarme e la richiesta d’aiuto degli Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità: "Noi non ci stancheremo mai di denunciare"

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Gravi condizioni di abbandono e di degrado. Succede in Padule. Ed a lanciare l’allarme e il grido di aiuto è il gruppo Amici del Padule di Fucecchio per la Biodiversità. Ma cosa sta accadendo? "Nell’area Le Morette anche quest’anno non è stato praticato alcun intervento di gestione della vegetazione, né si è mai provveduto ad azionare la calla di alimentazione idrica – spiega una nota –. La conseguenza, del tutto evidente a chi si affacci dall’osservatorio, è il degrado di un habitat prezioso, vale a dire di quel grande specchio d’acqua che si stagliava nella parte centrale della riserva e che richiamava in inverno migliaia di anatre selvatiche e di altri uccelli svernanti".

E ancora: "Lungo i confini della riserva naturale non vi sono più le tabelle perimetrali che ne dovrebbero indicare l’esistenza; il risultato è che in alcuni settori dell’area protetta viene frequentemente praticata la caccia". Non è finita. "L’osservatorio delle Morette per molto tempo è stato un luogo curato e accogliente, ma attualmente versa in condizioni di degrado perché negli ultimi due anni gli interventi di manutenzione sono stati insufficienti, tardivi e di cattiva qualità – prosegue la nota –. La passerella in legno non è a norma, per il mancato impiego di dispositivi antiscivolo nella pavimentazione e non è accessibile alle persone diversamente abili a causa della formazione di uno scalino non facilmente superabile dai visitatori in carrozzina. Poi c’è la schermatura esterna da almeno due anni risulta deteriorata, e le feritoie al piano terra sono occluse dalla vegetazione". In abbandono, ed in pratica non più visibile - viene denunciato – anche lo stagno didattico e le panchine prospicienti.

"Il fatto che riteniamo sconcertante è che, a fronte del quadro che abbiamo descritto e che chiunque può verificare – conclude l’associazione –, i costi di gestione per la manutenzione dell’area protetta negli ultimi anni sono più che raddoppiati rispetto al passato. Nonostante tutto continuiamo a credere nel ruolo delle istituzioni e proprio per questo non ci stanchiamo di denunciare questi esempi di cattiva amministrazione di beni pubblici affinché possano essere presi provvedimenti appropriati. Così come non ci stancheremo di ripetere che è opportuno salvare il Centro di Ricerca e restituire ad esso le funzioni gestionali di coordinamento e di consulenza tecnico-scientifica. Semplicemente perché è il soggetto più attrezzato e credibile".

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