A scuola 72 cattedre vuote La rivolta dei prof respinti

Sfogo dei candidati al concorso per il reclutamento dei docenti delle superiori. Il ricorso al Tar dei bocciati, ma la burocrazia complica l’iter. Parla il legale

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di Lisa Ciardi

"Le nostre proteste non sono state ascoltate e alla fine 72 cattedre sono rimaste vuote". È la denuncia dei candidati al concorso A012 Toscana per il reclutamento dei docenti delle superiori, che ritengono di essere stati ingiustamente respinti all’ orale. Una storia raccontata ad agosto da La Nazione quando alcuni candidati puntarono il dito sul numero di bocciati: inizialmente il 35%, contro percentuali fra 0 e il 15% in altre regioni.

"Nello scritto – spiegano - la nostra classe di concorso aveva già visto passare solo il 13,7% dei candidati, ma l’orale si prospettava semplice: un’attività didattica su un tema estratto 24 ore prima. Invece i colloqui si sono svolti in un clima difficile e oltre un terzo dei candidati è stato respinto. Dopo le prime proteste con gli esami ancora in corso, si è arrivati a una percentuale di bocciati del 10%, contro il 60-40% dei primi giorni". Alla fine, sui 274 ammessi all’orale, 66 sono stati respinti.

"Tra luglio e agosto abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti – dicono - per comprendere come eravamo stati valutati. Guidati dall’avvocato Barsanti Mauceri e da Emanuele Rossi (Flc Cgil Firenze), abbiamo scritto una diffida stragiudiziale spiegando l’accaduto, chiedendo il blocco delle graduatorie di merito e che i bocciati potessero ripetere l’orale con un’altra commissione. Non abbiamo ricevuto risposta. Il 31 agosto i promossi sono stati immessi in ruolo, costringendo di fatto i bocciati a ricorrere al Tar. Ci preme dire che i posti messi a bando nel 2020 erano 168, ma erano stati poi aumentati a 247. Dato che i promossi sono stati 198 e che 27 hanno rinunciato al ruolo, ben 72 cattedre sono rimaste vuote. Perché non è stata presa in considerazione la nostra richiesta di ripetere la prova?".

"Abbiamo chiesto chiarezza – spiega Emanuele Rossi (Flc Cgil Firenze) – e l’ufficio scolastico regionale inizialmente si era mosso. Alla fine però nulla è cambiato e ai candidati non è rimasto che rivolgersi a un legale".

"Stupisce questa assenza di risposte – prosegue l’avvocato Isetta Barsanti Mauceri – visto che i candidati hanno manifestato solo un’ovvia esigenza di trasparenza. Abbiamo fatto richiesta di accesso agli atti e ho, il 14 agosto, inviato una diffida all’ufficio scolastico regionale (Usr), senza ottenere risposta. Poi il 6 settembre, sul sito dell’Usr è apparso un avviso che indicava una diversa modalità di presentare istanza: un grave allungamento dei tempi, visto che il ricorso al Tar deve essere presentato entro metà ottobre".

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