A Firenze premiati i medici in prima linea contro il Covid

I riconoscimenti a Carlo Bergamini, Francesca Covani Frigieri, Andrea Di Biagio

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Firenze, 27 giugno 2020 - Premiati a Firenze tre medici toscani che si sono distinti nella loro attività professionale durante l'emergenza Covid-19: sono i destinatari del premio 'Il valore del coraggio', istituito per la prima volta dal Rotary Firenze Nord a favore di cittadini meritevoli di apprezzamento per atti di altruismo e solidarietà. Il riconoscimento è andato al dottor Carlo Bergamini, 51 anni di Firenze, aiuto chirurgo presso il reparto di chirurgia d'urgenza dell'Aou Careggi, alla dottoressa Francesca Covani Frigieri, 47 anni di Firenze, responsabile della terapia intensiva presso l'Ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli, al dottor Andrea Di Biagio, 37 anni di Piombino, anestesista presso l'Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze.

Nella motivazione si legge «per l'encomiabile impegno professionale e umano durante l'emergenza sanitaria COVID-19». Una targa è stata loro consegnata dal presidente del Rotary Firenze Nord, Sandro Addario. «Il coraggio è un valore, non un gesto episodico. Da qui il nome 'Il Valore del Coraggio' - spiega una nota - che abbiamo voluto dare al premio, per testimoniare l'apprezzamento a chi opera per il prossimo». Nelle vicende singole dei tre premiati, il dottor Carlo Bergamini, insieme ad altri due colleghi, durante l'emergenza Covid19 è andato volontario con la Protezione Civile a Pavia per 15 giorni; la dottoressa Francesca Covani Frigieri è stata in prima linea, fin all'inizio dell'emergenza, per gestire i malati che sempre più numerosi arrivavano al suo ospedale, a Ponte a Niccheri, e che necessitavano di essere immediatamente intubati; il dottor Andrea Di Biagio è un giovane anestesista arrivato a Santa Maria Nuova nel febbraio 2020 che da subito si è distinto anche per il tratto umano usato nei confronti dei malati, molti dei quali vittime anche di crisi di delirio e paura. Il riconoscimento, si spiega ancora, è stato dato a tre medici fiorentini «ma simbolicamente è esteso a tutti gli operatori sanitari, che dietro l'anonimato delle loro protezioni anticontagio sono riusciti a dare il proprio insostibule contributo.

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