"40 ore di viaggio per tornare qui"

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FIRENZE

Un pullman a due piani è arrivato nella notte tra sabato e domenica a Villa Costanza, fermata fiorentina di un viaggio che dalla città di Leopoli, distante una settantina di chilometri dal confine con la Polonia, ha portato cento ucraini in varie città italiane.

Un viaggio che è durato più di quaranta ore: per molti è stata una fuga dalla paura della guerra.

Sopra c’era anche Eleonora, ucraina trapiantata a Firenze, dove lavora ormai da diversi anni.

"Ero tornata nella mia città d’origine per sbrigare alcune faccende - ci spiega, in un perfetto italiano - quando sono cominciati gli attacchi. Il mio volo è stato subito cancellato e quindi mi sono messa a cercare un altro modo di arrivare fino a qui".

Così, per lei e tanti altri ucraini, è cominciata la ricerca di un mezzo alternativo all’aereo per rientrare in Italia. Per altri, invece, quel pullman di linea, ultima destinazione Napoli prima di fermarsi a Udine, Milano, Bologna, Roma, è stata una dolorosa scelta per mettersi al sicuro, assieme ai propri figli. Almeno per il momento.

"Non è stato facile trovare un posto su quel pullman - aggiunge -. Senza più collegamenti aerei, iI treni ad esempio erano già tutti strapieni, presi d’assalto".

"Non c’erano soltanto persone che qui in Italia già lavorano e hanno una casa - prosegue il racconto della donna -, ma anche famiglie che stavano raggiungendo per la prima volta amici o parenti". Non si può parlare di profughi, anche se già dalle prossime ore la prefettura si preparerà ad accogliere arrivi più massicci e meno organizzati. Chi arriva, ha lasciato comunque nella terra natìa persone care.

"Mia madre vive a circa trecento chilometri da Kiev, lì la situazione è per il momento tranquilla - dice ancora Eleonora -, mio padre invece si trova nel Donbass che, essendo già sotto il controllo di Putin, non ci sono stati particolari problemi. Purtroppo nessuno di loro può lasciare il paese e raggiungermi in Italia".

ste.bro.