Firenze, 11 giugno 2014 - TUTTO IL MONDO è Parioli. Per colpa di internet. Il web ha smussato i confini, non solo geografici, degli approcci; internet è un oceano difficile da scandagliare anche per dei professionisti come gli agenti della polizia postale. Così, tra social network e bacheche, ogni contatto potrebbe diventare un possibile “luogo del delitto”. L’ultima frontiera, sono le “app” telefoniche: una, in particolare, premette di mettersi in contatto, grazie alla localizzazione, con le persone più vicine. Oppure di essere abbinati a caso con un altro utente della chat, senza bisogno di avere il suo nome o il suo numero di telefono ma semplicemente “scuotendo” l’apparecchio. Si tratta di chat molte usate tra i ragazzini, che con i loro smartphone possono così comunicare tra loro a costo zero. Niente di male, se in questa giungla non si insinuassero malintenzionati, che usano il web per adescare minorenni. Come nelle chatroulette, che mettono in contatto due utenti a caso.

DAI SALUTI si passa ai complimenti, dai complimenti allo scambio dell’amicizia su facebook, in un’escalation che talvolta comprende un “faccia a faccia” tramite i siti, come Skype, che consentono i collegamenti video via webcam. L’ultimo salto è l’abbandono del virtuale. Per questo il più pericoloso. Gli adulti che cercano queste avventure su internet — hanno scoperto i detective del web — sanno di aver di fronte ragazze (o ragazzi) lontani dalla prostituzione, ma sanno anche come invogliarli ad incontrarsi dal vivo. Promettono regali, consolle o iPhone appena sfornati, oppure vestiti o accessori firmati. A volte direttamente soldi.

IL CONSIGLIO ai genitori è di verificare i “movimenti“ su internet dei propri figli, controllare con chi stringono amicizia, verificare se davvero dietro ogni profilo si cela un vero “amico”. Ma il web agevola purtroppo anche chi, coscientemente, decide di mettersi in vendita. Una volta, c’erano soltanto i siti dedicati alla prostituzione, vere e proprie vetrine a pagamento. Oggi, proliferano bacheche di annunci dove è possibile caricare autonomamente una propria inserzione: una breve descrizione — che spesso contiene un’allusione alla giovane età — una foto di presentazione che altro non è che un “selfie“ che taglia la faccia ma mette in risalto il corpo, e un numero di telefono per un contatto. Annunci che vanno e vengono anche solo per un pomeriggio. Spariscono, per poi tornare qualche settimana più tardi, quando la scuola è finita, o subito dopo l’uscita dalla palestra. C’è chi lo fa anche in coppia con il fidanzatino, in macchina, accettando di inserire un terzo: lo chiamano car sex. Insomma, i Parioli e lo scandalo delle baby squillo romane è meno distante di quanto si pensi. Magari meno strutturato, ma comunque a portata di click.