Firenze, 24 marzo 2014 - Dietro i lividi viola che ancora cerchiano i suoi occhi c'è lo sguardo determinato di chi ha deciso di andare fino in fondo. Poi quel labbro gonfiato dalle botte si scioglie in un sorriso emozionato mentre il presidente della Toscana Enrico Rossi le consegna la statuetta del Pegaso d'Argento, il riconoscimento più alto che la Regione offre ai cittadini che si siano distinti in un particolare ambito.

Quello di Jessica Rossi, 23enne grossetana che il 14 marzo ha pubblicato su Facebook le voto del suo volto tumefatto in seguito all'aggressione di cinque giorni prima da parte dell'ex compagno che non riusciva a rassegnarsi alla fine della loro relazione, è stato il coraggio. Un gesto estremo che oggi le è valso la consegna del Pegaso alato dalle mani del governatore Rossi che ha ricevuto la giovane, accompagnata dal legale e dai genitori, a Palazzo Strozzi Sacrati sede della Giunta Regionale.

"Questa giovane donna – ha sottolineato Rossi – ha avuto il coraggio di metterci la faccia in prima persona. Lo ritengo un comportamento esemplare che le istituzioni devono riconoscere come segno di gratitudine anche a nome di tutte le donne che hanno subito la stessa violenza".
 

Una lista drammatica quella delle aggressioni nella nostra regione: dal 2010 solo in Toscana si sono registrate più di 8.500 denunce  di cui oltre 4.500 riguardano episodi di violenza ai danni di donne da parte di mariti e partner.  "Temo che sia solo la punta dell'iceberg di un fenomeno ben più esteso. Mentre nello stesso arco di tempo – ha continuato Rossi – la nostra regione è stata teatro di 28 femminicidi: una strage che per gravità eguaglia quella delle morti sul lavoro. Questo dimostra il grado di arretratezza che ancora caratterizza molte persone e che la lotta per la parità di genere è ancora lontana dalla sua conclusione. Gli uomini devono tenere le mani a posto".


Numeri che per il Presidente sono sintomo di un'emergenza che le istituzioni devono fronteggiare a viso aperto, e dalla Giunta arriva l'annuncio dell'attivazione di un tavolo con l'assessore al welfare Stefania Saccardi per implementare la rete di accoglienza e sostengno. "Con l'assessore stiamo lavorando per aumentare i posti dei centri rifugio. In Toscana – ha spiegato – abbiamo 7 centri rifugio e 12 centri antiviolenza mentre in quasi tutte le Asl sono in attivazione i codici rosa al pronto soccorso che permettono di offrire una corsia preferenziale e supporto alle vittime di violenza. Le donne che come Jessica, denunciano la violenza subito devono essere protette in un ambiente adeguato".

Silenzio per ora dal fronte processuale: a dodici giorni dall'aggressione continuano le indagini della Procura e il legale della 23enne, Alessio Scheggi, ha oggi integrato la querela denuncia fatta da Jessica ai carabinieri di Orbetello. "Attenderemo con fiducia l'esito delle indagini – ha detto per valutare le contestazioni che saranno mosse dalla controparte".


Dalla quale per ora non ci sono stati contatti. "E' bene chiarire – ha proseguito Scheggi – che la mia assistita ha solo inviato le immagini del proprio volto ai giornali, il nome dell'aggressore non è mai stato fatto ed è stato lui a venire spontaneamente in televisione. Abbiamo invece ricevuto centinaia di attestazioni di solidarietà".


Un abbraccio che è anche quello della Rete dove su Facebook nei giorni scorsi è nato un gruppo di sostegno che conta quasi 400 iscritti. Jessica, dopo aver ricevuto la visita del sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi e aver incontrato oggi il governatore Rossi, sarà ricevuta a breve dalla presidente della Camera, Laura Boldrini.
 

Claudio Capanni