Campi Bisenzio, 13 marzo 2014 - Detenzione in carcere e riabilitazione. Il Partito democratico di Campi Bisenzio lunedì 17 marzo propone un dibattito che nella rete sta già suscitando aspre polemiche.

Lunedì (alle ore 21) in sala consiliare in piazza Dante poiché l'autore del libro è stato presentato come “ospite d'eccezione”. Interverrà Salvatore Ferraro, co-imputato come molti ricorderanno per l'omicidio di Marta Russo, la 22enne studentessa di giurisprudenza uccisa da una pallottola il 9 maggio 1997 nei viali della Sapienza a Roma. La ragazza è deceduta in ospedale il 14 maggio, cinque giorni dopo il ferimento e i suoi organi furono donati. Le indagini non esclusero nessun movente: dalla strategia della tensione ad un agguato a sfondo politico.

I rilievi portarono ad individuare la traiettoria del colpo: era partito dagli uffici di filosofia del diritto (secondo piano della facoltà di giurisprudenza) e dopo aver sentito vari testimoni ci fu l'incriminazione di Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, all'epoca assistenti in facoltà. I due giovani si proclamarono innocenti ma con alibi non confermati. Una storia dai molti risvolti che per anni ha movimentato per anni la cronaca giudiziaria italiana.

Salvatore Ferraro nel 2003 fu condannato in via definitiva a 4 anni e 2 mesi di reclusione per favoreggiamento, oltre al pagamento delle spese di giudizio e detenzione. Nel frattempo è diventato avvocato ed ha scritto un libro “La Pena Visibile” che presenterà appunto a Campi. 
Con Ferraro andò a processo anche Giovanni Scattone, condannato per omicidio colposo a sei anni. Due anni fu la pena per Francesco Liparota, usciere della Sapienza  poi assolto in Cassazione.
Nell'aprile 2013 la Cassazione ha confermato il risarcimento delle spese di giudizio e detenzione  a carico di Ferraro.
Nel 2011 il Tribunale civile di Roma aveva condannato Scattone e Ferraro al risarcimento dei parenti di Marta Russo.
A ricordare Marta Russo c'è una targa alla Sapienza mentre a Roma un istituto comprensivo porta il nome della ragazza.  
Lunedì sera a Campi Ferraro presenta questo libro: un'esperienza di vita segnata dal "riscatto sociale", che solleva molte domande sulla reale funzione ri-abilitativa del carcere e la sua funzione. Interverranno Enzo Brogi, consigliere della Regione Toscana e Franco Corleone, Garante dei detenuti in Toscana.


Sul web già piovono critiche anche molto pesanti. Magari il Pd nella nota di presentazione (diffusa anche sui social network) è scivolato sulla definizione di Ferraro come “ospite d'eccezione”; il tema della serata è le carceri italiane, un tema sicuramente molto attuale.

Riabilitazione e ammenda – scrive un avvocato su facebook in risposta alla locandina dell'evento – vuol dire anche starsene in disparte, accettare e comprendere le proprie colpe e pensare al male che si è fatto. L'omicidio di Marta fu talmente grave, gratuito e senza giustificazione  alcuna (neanche secondo logica criminale) che è inammissibile che uno dei suoi  assassini se ne vada in giro a fare conferenze”. Altri cittadini invece sostengono che questa è una "occasione giusta per confrontarsi: ben vengano i pensieri differenti".


di M. Serena Quercioli