Toscana, 22 gennaio 2014 - Un'operazione per l'arresto di 90 persone accusate di far parte del clan di camorra dei 'Contini' e per il sequestro di beni per 250 milioni di euro è scattata all'alba in Campania, Lazio e Toscana. L'operazione è coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e dalle Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Roma e Firenze: si tratta della più importante indagine sulle attività illegali del clan Contini e sulle operazioni di reinvestimento economico della camorra in attività di impresa.

Novanta le misure cautelari, in prevalenza per affiliati ai Contini, ma soprattutto decreti di sequestri beni emessi dal tribunale di Firenze, dalla Procura antimafia di Napoli e dal tribunale di Roma per un valore complessivo stimato in 250 milioni di euro.

E' un'operazione della Dna, insieme alla Direzione distrettuale antimafia di Roma, di Napoli e di Firenze che ha visto anche la collaborazione della Squadra mobile e del Gico di Napoli, del Comando provinciale dei carabinieri e del centro Dia di Roma e della guardia di finanza di Pisa. "Per il loro particolare rilievo nazionale - si legge in una nota - le attività investigative sono state coordinate dalla Procura nazionale antimafia". In corso anche decreti di perquisizione e sequestri funzionali all'accertamento delle infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale toscano del clan.

Attorno al clan Contini, fortemente radicato nella roccaforte del quartiere Arenaccia di Napoli, ma da tempo insediatosi anche nella capitale grazie a legami con la banda della Magliana, tanto che il boss fondatore Eduardo Contini, 58 anni, ha tra i soprannomi 'o romano, ruotano due gruppi imprenditoriali: a Roma e in Versilia la famiglia Righi, a Napoli la famiglia Di Carluccio. I primi operano prevalentemente nel settore della ristorazione, i secondi gestiscono quasi in regime di monopoli impianti di distribuzione carburante.

C'e' anche uno storico locale della Passeggiata a mare di Viareggio fra quelli sequestrati in Toscana dalla Direzione nazionale antimafia nell'ambito dell'inchiesta anticamorra sul clan Contini. Si tratta dell'ex Fappani - un prestigioso bar pasticceria che si affaccia sulla centralissima piazza Mazzini - un tempo ritrovo di artisti e personaggi dello spettacolo la cui gestione da alcuni anni e' passata di mano a imprenditori provenienti dalla Campania.
 

 

Poi c'è una rete nel settore del commercio dei capi di abbigliamento, prodotti da una azienda di Prato, "Castellani", dove le perquisizioni di oggi della Dia hanno portato al sequestro di documentazione giudicata interessante dagli investigatori.

Per quanto riguarda le perquisizioni e i sequestri effettuati dalla Guardia di finanza di Pisa, nel mirino ci sono anche quattro pizzerie dell'area pisana che, secondo quanto si è appreso, risulterebbero intestate a prestanome e che sarebbero servite a reinvestire il denaro di provenienza illecita del clan. L'operazione ha portato anche al sequestro di un altro locale, anche quello attivo nella ristorazione, in provincia di Lucca.