Firenze, 20 novembre 2013 - VIOLA. E’ il colore della prima pietra che sarà posata nell’area Mercafir a Novoli. E sarà quella del nuovo stadio. La Fiorentina ha rotto gli indugi e il project financing che regalerà ai tifosi la gioia più grande della stagione sarà firmato entro la fine del campionato. Anzi a maggio. Forse l’ultimo virtuale nastro che Matteo Renzi potrebbe tagliare concludendo la sua campagna elettorale per vincere il secondo mandato a Palazzo Vecchio. Una vera e propria ciliegina sulla torta. Le trattative fra la società e Palazzo Vecchio sono andate intensificandosi nelle ultime settimane, e la decisione ormai è presa. Chiuso il fronte con Unipol, nuova proprietaria dell’area di Castello, la Fiorentina ha ripreso in considerazione l’idea dell’investimento sui 32 ettari a nord ovest della città.

Un cambio di rotta? Non proprio. La società è sempre stata chiara sul tema: il suo impegno sull’area Mercafir non è mai stato messo in discussione. Lo si era già capito bene durante la trasferta in Ucraina quando le parole mal interpretate di Cognigni avevano rischiato di far nascere un piccolo incidente diplomatico. Ma dal fronte viola la correzione era arrivata chiara e forte: il progetto Mercafir resta una delle nostre priorità.
Cosa allora ha risolto le ultime perplessità della Fiorentina?

DUE PASSAGGI. Il primo: è di questi giorni la notizia che la nuova legge per la costruzione di nuovi impianti sportivi su tutto il territorio nazionale, quella di cui è primo firmatario l’ex vicesindaco, ex assessore allo sport, oggi portabandiera di Renzi alla Camera, Dario Nardella, potrebbe essere inserita, su proposta di Angelino Alfano, nel decreto di stabilità. Un modo per incentivare la ripresa economica nel settore sportivo, ma anche in quello commerciale e turistico ad esso collegato. L’inserimento nel decreto di stabilità vuol dire che la nuova legge entrerebbe in vigore già dal prossimo anno, il 2014 appunto, e sarebbe in ogni caso estesa a tutti i progetti già in esecuzione al momento della sua approvazione. Un motivo più che valido per accelerare i tempi. Perchè l’operazione stadio alla Mercafir si porta dietro una serie di sostanziosi interventi anche nell’area del Campo di Marte. 

 

Secondo passaggio: il patron Della Valle ha trovato una joint venture estera. Insomma una cordata di solidi imprenditori con i quali condividere l’impresa. Perchè nei 32 ettari della Mercafir non c’è solo la costruzione del nuovo moderno stadio da 40mila posti che potrebbe consegnare alle glorie europee le vittorie della Fiorentina, ma anche un’ampia superficie commerciale e turistica. Un investimento complessivo che, nel maggio del 2012, veniva calcolato fra i 150 e i 180 milioni di euro.

 

Il riserbo sui possibili alleati è, per ora, stretto. Ma in casa Tod’s si sta accarezzando l’idea di una collaborazione con alcuni fra i più importanti imprenditori cinesi. Per ora solo un sussurro. Certo la collaborazione con la Cina non è una novità per la famiglia Della Valle. DDV proprio in questi giorni si trova lì in viaggio di lavoro e, sarà una banale coincidenza, sono settimane che alle partite in casa della Fiorentina, accanto a Andrea Della Valle siedono. Come ospiti, imprenditori cinesi.

 

Le prossime settimane serviranno a limare meglio l’accordo che, in realtà, i tecnici di Palazzo Vecchio hanno già confezionato per la più rapida delle realizzazioni. E in ogni caso le variazioni potranno riguardare solo la distribuzione delle aree commerciali o ricettive, non la loro estensione. Il percorso burocratico — il sindaco lo aveva già garantito — è stato semplificato. Una buona formula visto che la nuova legge sugli impianti sportivi ricalca quasi alla lettera il percorso già tracciato a Firenze. E non di stanziamenti si tratta, ma di semplificazioni e agevolazioni per accorciare i tempi della burocrazia. Tre, massimo quattro anni. E’ il tempo che i Della Valle stanno programmando, giusto il necessario per ammortizzare gli ultimi investimenti (le nuove tribune e gli sky box) per il vecchio Franchi. E in ogni caso, sia chiaro, per quanto semplificato l’iter per l’aggiudicazione del project financing dovrà rispettare le normative delle gare europee imposte dalla legge. La decisione della società viola servirà solo ad aggiudicarsi — come più volte spiegato dal sindaco — solo una sorta di prelazione sulla realizzazione dell’intero progetto.

MA LA FIORENTINA guarda avanti e non ha alcuna intenzione di traslocare tutte le sue attività a nord-ovest. L’area di Campo Marte, cuore sportivo della città è strategicamente troppo importante perchè la società possa ora rinunciarci. Non è poi così lontana nel tempo, del resto, l’inaugurazione del nuovo centro sportivo. Quello che la città ha aspettato per una quindicina d’anni e che i Della Valle hanno realizzato.

 

L’idea è allora quella di utilizzare la grande area nel quartiere due come «casa per i giovani». Il Franchi potrebbe allora diventare il contenitore multifunzione per ogni genere di eventi sportivi e non, il centro sportivo è già pienamente funzionale e la società viola sta ora lavorando all’acquisizione dell’area del campo di baseball. Qui potrebbe infatti essere realizzato un altro campo di calcio per i giovani e soprattutto una nuova foresteria. Un albergo fra le trenta e le cinquanta camere. Sullo stile di quello che c’è a Coverciano, che possa accogliere le squadre giovanili, certo, ma essere soprattutto utilizzato dalla Fiorentina come sede del ritiro dei giocatori quando affronta le sfide casalinghe.