Firenze, 13 giugno 2013 - SESSO tra una escort e un funzionario di Palazzo Vecchio in una sala conferenze di un ufficio decentrato del Comune. E’ quanto emerge dalle nuove, bollenti, intercettazioni agli atti dell’inchiesta sul giro di prostituzione scoperto intorno all’hotel Mediterraneo. Quattordici gli indagati, tra cui i titolari della struttura alberghiera di lungarno Colombo e un altro hotel, il Villa Fiesole.

SALA HOT
Lei è A., la 42enne rumena tanto ambita. Lui è un alto funzionario tutt’ora in servizio. Il rapporto, annotano gli investigatori che non sono però risaliti all’ubicazione del sala teatro dell’amplesso, sarebbe stato «violento».
Di questo incontro, interrotto dall’improvviso arrivo nella stanza della donna delle pulizie, riferisce alcuni dettagli la stessa A., parlando con un suo ex.
A.: ...tutto che tremava, mi ha strappato le calze, siamo andati lì nella stanza dei... delle conferenze... (omissis)
Amico: Perché?
A.: E praticamente c’ha un altro bambino (ridono) (omissis) mentre mi ha (omissis) è entrata la donna delle pulizie (omissis). Ma questa qua è caduta tutta l’acqua per terra, (omissis), era tutto partito lì, dico guarda se sta arrivando l’ascensore, non c’è nessuno a quest’ora e questo scemo ha lasciato la porta lì aperta, capito?
Amico: eh
A.: E’ entrata la donna delle pulizie lì (omissis).

LE NOCI
Gli inquirenti sospettano che durante gli incontri sessuali si faccia uso di cocaina o comunque di sostanze illecite. Ecco un’intercettazione tra la escort A. e il gioielliere.
A.: Senti mi porti due noci stasera? (le parole “due noci” vengono pronunciate in tono più accentuato)
Gioielliere: Due noci?
A.: mm
Gioielliere: eh vo a comprartele perché se aspetto quell’altro chiude
A.: No si eh
Gioielliere: Come no? — dopo una pausa di silenzio prosegue — ah va bene!
A.: Hai capito?
Gioielliere: si si ti porto anche le noccioline allora
A.: due noci
Gioielliere: Vai vai ho bell’e capito
A.: di quelle grosse
Gioielliere: si, si va bene amore
A.: e poi quell’altro lo pagherò. Va beh, senti tanto ci si vede stasera
Gioielliere: ciao amore
A.: ciao
Stesso sospetto quando un indagato, raccontando un incontro a tre con un amico e una prostituta, dice che era «tutto apparecchiato».

LA CASA DELLA ESCORT
A., hanno accertato gli inquirenti, viveva in una casa di proprietà di una cooperativa sociale, dove in passato avrebbe anche prestato servizio. Tuttavia ha difficoltà a trovare un lavoro che non sia quello di escort. Questa condizione potrebbe spingerla a lasciare Firenze. Si sfoga con un amico.
A.: Ho fatto delle telefonate ancora, poi ho visto questa persona della casa, da qua. Perché come sono sotto affitto qua, no eh.. ho parlato anche con lui ho detto: avvisami per favore, almeno un mese prima. Poi lui che era uno che pensavo... lui c’ha agganci importanti, ma... mi ha detto che non può, non può e basta. Ma nessuno che butta la mano per me.

L’INTERROGAZIONE
Dopo la pubblicazione della nostra anticipazione sulle utenze del Comune di Firenze intercettate, il consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, ha presentato un’interrogazione al sindaco Renzi per sapere «a chi risulta assegnata l’utenza coinvolta nelle indagini» e «quali iniziative intenderà assumere l’amministrazione comunale per tutelarsi di fronte ad un’eventuale contestazione di reato».

LA COPERTA IN CAMERA
Nel gergo degli albergatori, si chiama “coperta in camera”. Si tratta cioè di mettere a disposizione del cliente una prostituta. Come dimostrato recentemente anche da un’inchiesta giornalistica, ci sono altre strutture coinvolte in questo tipo di “servizio”. Altri tre alberghi — uno in zona Cascine, uno in zona Stazione, uno in zona Firenze Sud — erano finiti nel mirino degli inquirenti all’inizio dell’inchiesta “Bella Vita”. Poi non sono emersi elementi tali da ritenere coinvolti i titolari delle strutture in questi reati.
stefano brogioni