Firenze, 27 marzo 2013 - Stracci, cartoni, puzzo di urina e c’è chi giura, dopo un giro di banconote, di aver visto anche strani ‘imballaggi’. Benvenuti nel camping Brunelleschi che nel servizio offre toilette, sedie e macchinette self service direttamente dentro l’ateneo. Per le grandi spese, invece, il gruppo di inquilini, in prevalenza rom, preferisce il supermercato Conad di via dei Servi dove vale la formula del prendi tre e paghi nulla. Al nostro arrivo, verso le 11 di mattina, la piazza sembra già il pavimento di una latrina: resti di cibo, bottiglie vuote, gente sdraiata. Dopo la festa selvaggia di venerdì scorso nei locali dell’Università, piazza Brunelleschi torna sotto i riflettori.
Se il vicesindaco Stefania Saccardi e l’assessore Massimo Mattei lunedì in consiglio comunale hanno chiesto un comitato per l’ordine e la sicurezza — in quanto per il Comune ha sbagliato prima di tutto l’Università, che anche se ha saputo in anticipo che venerdì scorso ci sarebbe stata la festa non è andata fino in fondo chiedendo un intervento preventivo alle forze dell’ordine — ieri mattina una volante ha perlustrato la zona, controllando a tappeto le persone che stazionavano fuori dai cancelli.
«Siamo il tappeto sotto cui nascondere lo sporco del centro storico — dice una residente all’angolo con via degli Alfani — qui si spaccia notte e giorno e si urina contro i muri». Per capire che all’ombra della rotonda la tribù di campeggiatori di lavoro da fare ne ha e come, basta osservarli per una manciata di minuti. La piazza non è altro che il quartier generale da cui ogni mattina partono per battere a tappeto con espedienti di ogni tipo ed elemosina insistente la facoltà e l’asse Servi-Alfani-Annunziata. Tanti sono i personaggi, più o meno conosciuti. Intorno alle 11.30, incontriamo una coppia nota alla zona: lei gira con una sciarpa rossa intorno alla testa, racconta di essere malata e di non avere soldi, lui con un cappello nero e un carrello della spesa. Sono specializzati in elemosina insistente soprattutto ai danni di anziani. Poi ci sono i parcheggiatori abusivi, più giovani, «anche molto gentili, se lasci la moneta», raccontano alcuni residenti.
«Siamo costretti a pagare due volte: la Firenze Parcheggi e anche loro». Ci sono anche «quelli della lametta in bagno» , sorridono alcuni studenti che raccontano di «aver visto alcuni personaggi insoliti farsi la barba nei bagni dell’Università». Infatti, sulla porta della toilette proprio all’ingresso, campeggia un cartello: «Se i bagni non verranno utilizzati correttamente verranno chiusi». Insomma, piazza Brunelleschi raccoglie di tutto un po’. E dentro l’ateneo non va meglio: una carrellata di scritte sui muri e manifesti appiccicati un po’ ovunque, il pavimento è un lenzuolo sporco di cartacce e fazzoletti appallottolati.
Entrare in bagno è una sfida col proprio stomaco: per l’odore e anche per le parolacce che non mancano sui muri. Ieri poi, la sede era fuori controllo: in portineria non c’era nessuno. Perché? Presto spiegato. Un cartello avvisa che c’è assemblea sindacale dei dipendenti in corso. A pensare che piazza Brunelleschi è uno dei Cento luoghi di Renzi. Eppure, attacca il Comitato per piazza Brunelleschi che raccoglie circa settanta persone tra residenti e commercianti: «Non è stato mai fatto niente».
Rossella Conte
© Riproduzione riservata