Firenze, 7 febbraio 2013 - "Leggere" la musica proprio come chi ha il dono della vista. Sette giovani non vedenti toscani potranno imparare a suonare grazie ad un progetto ideato dall'Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione di Firenze, ‘costola’ dell’Unione italiana ciechi. L'iniziativa, dal titolo ‘Restituire la musica ai ciechi’, ha ottenuto un finanziamento su un bando della Banca Nazionale della Comunicazione.
"I ragazzi potranno avvicinarsi alla musica non da semplici 'orecchianti'", spiega il professor Antonio Quatraro, presidente provinciale Uic nonché uno dei docenti del corso, che durerà 15 mesi. In cattedra anche Emanuele Ricciardi, informatico musicale ed esperto di non vedenti, col supporto dello psicologo Marco Cenerini, che aiuterà i ragazzi e le loro famiglie ad affrontare l'avventura degli studi musicali.
Il progetto verrà presentato domani alle 15 al circolo Baragli dell’Unione ciechi. Un’occasione per spiegare alle famiglie quest’idea di insegnamento così innovativa. Già, perché i giovani potranno sfruttare software pensati proprio per agevolare i musicisti non vedenti, che potranno contare su spartiti informatizzati e dotati di comandi vocali che aiuteranno i giovani a ‘leggere’ la musica esattamente come i normodotati.
Le lezioni si svolgeranno anche a distanza, utilizzando le possibilità offerte da Skype. Se l’allievo avrà difficoltà a decifrare i testi, il docente potrà aiutarlo anche da lontano. Gli basterà vedere dove il suo studente sta sbagliando e correggerlo.
“Se da Firenze è partito il movimento di emancipazione dei ciechi italiani, vogliamo che da qui inizi anche la riscossa di quei ciechi che, seppur privati degli studi musicali, vogliano invece dare applicazione al principio delle pari opportunità – dice Quatraro -. Abbiamo illustri esempi di musicisti ciechi, dall’organista Francesco Landino ad Andrea Bocelli, ma la realtà è fatta di ragazzi che non studiano più musica. Ecco, noi vogliamo contribuire ad invertire questa tendenza”.
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