Firenze, 7 febbraio 2013 - C'è anche un bar di piazza Pitti fra i beni sequestrati oggi dalla polizia di Napoli. E' il caffè Bonetti, di proprietà di una società con sede legale nella città partenopea. Quindici milioni l'ammontare di immobili ed esercizi posti sotto sigillo, fra cui figura un complesso alberghiero e varie altre attività commerciali tutte a Napoli.

Il provvedimento eseguito su mandato del Tribunale di Napoli-Sezione misure di prevenzione, colpisce Carmine D'Ario, considerato componente di un'organizzazione di narcotrafficanti, e della suocera, Concetta Vitucci, accusata di aver reimpiegato capitali da usura in attività economiche.

D'Ario è ritenuto personaggio di elevata pericolosità sociale e ha numerosi precedenti per associazione per delinquere, violazione della legge sugli stupefacenti, favoreggiamento della prostituzione, violazione della legge sulle armi, commercio di prodotti con segni falsi, partecipazione al gioco d'azzardo e ricettazione.

D'Ario il 3 gennaio 2002 è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli a 6 anni e 8 mesi di reclusione per la partecipazione ad una complessa organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti, per condotte risalenti al 1989. Dopo essere stato scarcerato, D'Ario è stato nuovamente condannato il 21 aprile 2006 dall'ufficio gip presso il Tribunale di Milano a 8 di reclusione per la partecipazione ad un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.


La complessa attività investigativa svolta dai carabinieri della compagnia di Monza ha consentito di accertare, secondo le forze dell'ordine, che l'uomo era inserito in un gruppo di narcotrafficanti (facente capo a Timpano Vincenzo, legato alla malavita organizzata calabrese) che importava ingenti quantitativi di cocaina dal sud America e dalla Spagna, con lo specifico compito di procacciare la droga da distribuire in Italia. Arrestato nell'aprile 2006 D'Ario è stato scarcerato poco piu' di un anno dopo per decorrenza dei termini di custodia cautelare.


D'Ario il 26 giugno 2007 e' stato vittima di un attentato di chiara matrice camorristica, ferito da numerosi colpi d'arma da fuoco al torace ed al braccio; questa vicenda è stata inquadrata nell'ambito dell'attività criminale posta in essere dal clan Contini per aassicurarsi in via esclusiva il controllo sul traffico di stupefacenti nel proprio territorio. L'uomo è stato latitante fino al maggio 2010, quando è stato arrestato in Spagna e successivamente estradato in Italia, ove si trova detenuto.


Concetta Vitucci ha numerosi precedenti. Secondo le forze dell'ordine, i capitali illeciti, acquisiti nell'esercizio delle attività di contrabbando e di usura, sarebbero stati reimpiegati nei plurimi acquisti di beni immobili e societari, non compatibili con la sua lecita capacità reddituale.