Vila Mondeggi andrà all’asta nel 2013. Ad annunciarlo a La Nazione è stato l’assessore provinciale al patrimonio Stefano Giorgetti. “Non ce la possiamo più permettere – ha ammesso -. E’ una struttura che necessita di costante manutenzione e al momento è inutilizzata. La metteremo all’asta i primi mesi del prossimo anno”.
Un gruppo di tecnici sta effettuando tutte le valutazioni per mettere insieme carte, misurazioni, perizie per capirne il valore di mercato per poi partire con la vendita all’incanto vera e propria.

Intanto una prima parte della struttura è già all’asta: entro il 21 novembre è possibile inviare le proprie offerte per aggiudicarsi il fabbricato rurale della Società agricola Mondeggi Lappeggi Srl, con socio unico in liquidazione perché fallita. Sette vani al piano terra, altrettanti al primo piano, una cantina nel seminterrato collegata ai piani superiori, 700 metri quadri di resede di pertinenza e 8.673 metri quadri di terreno coltivabile circostante. In più ci sono i locali cosiddetti “ripostiglio”: 5 al piano terra, 4 al primo piano, tutti collegati dall’interno con una scala.
L’immobile è antico: non si sa a quando risale la sua costruzione, ma nel 1864 – come ricorda una lapide sulla facciata - il Conte Ugolino della Gherardesca lo fece ristrutturare. L’edificio è in pessimo stato di conservazione: la copertura è avvallata in più punti, i solai sono puntellati, le scale interne in pietra così come il cotto in terra e le travi sono in pessimo stato. Non c’è impianto di riscaldamento e quello elettrico e di distribuzione dell’acqua non è a norma.
Chiunque vorrà dunque tentare di aggiudicarsi questa bella porzione di Villa Mondeggi dovrà tener conto di tutti i lavori che andranno fatti in una struttura che potrebbe tornare ad essere un’azienda agricola o anche qualcosa di più.

La base d’asta è di 902.400 euro, con rialzi dell’1%. Inoltre sono all’incanto altri 5 appezzamenti di terreno agricolo con prezzi base che vanno dai 35 ai 115 mila euro.
Per aggiudicarseli le offerte vanno presentate in busta chiusa il 21 novembre nello studio notarile Piccinini in via Martelli 7 a Firenze.
Poi toccherà a tutto il resto della struttura.

“Dobbiamo fare fronte ai tagli già subiti e ai 31 milioni che verranno tolti dal bilancio il prossimo anno – ha detto l’assessore Giorgetti -. Abbiamo anche da affrontare spese imminenti come la manutenzione degli edifici scolastici: dobbiamo dunque alienare quanto di proprietà della Provincia”. L’edificio di via Zara è in affitto alla Questura, quello in via Farina ai Vigili del fuoco. “Solo Villa Mondeggi è libera e inutilizzata. L’abbiamo ereditata come azienda agricola negli anni ’60, ma quella non è la nostra vocazione. Dopo il fallimento della società, ora in liquidazione, lasciarla così significa mandarla in rovina. Meglio alienarla per recuperare risorse, cercando comunque di darle una destinazione d’uso che abbia ricadute positive sul territorio”.

Sulla villa ci sono vincoli della Soprintendenza: “Un frazionamento per crearne residenze pare improbabile. Potrebbe essere usata per produzione agricola di alta qualità o per la formazione, in base anche alle richieste del mercato. Passeremo comunque dall’amministrazione comunale di Bagno a Ripoli per un percorso comune”. Dopo il lavoro dei tecnici, la parola andrà al consiglio provinciale per attivare le procedure.

Intanto arrivano le prime critiche, a firma dei consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi che parlando di “dissipazione di un bene pubblico. Viene distrutto un patrimonio di 265 ettari di terreno con 36 ettari di vigneti, 60 di uliveti, 40 ettari di seminativo con cereali ed altre colture erbacee. L’azienda agricola era già stata parzialmente messa all’incanto nel gennaio 2011 per risanare e rilanciare l'attività dell'azienda, come simbolo di un possibile sviluppo dell'agricoltura di qualità della provincia fiorentina. La necessità di vendere l’immobile e i suoi terreni è causata da una pessima gestione politica e istituzionale ed è paradossale che chi ne ha la responsabilità metta in piedi un'asta dichiarando che lasciarla così significa mandarla in rovina e quindi meglio alienarla per recuperare risorse. È una vera e propria presa in giro”.

I due consiglieri denunciano anche “l’assordante silenzio del Comune di Bagno a Ripoli (nel cui territorio si trova la Villa, NdR) che a fronte di questa scellerata liquidazione non mette in essere nessuna iniziativa di tutela del patrimonio, diventando completamente subalterno e complice dell'operazione”.
Risponde il sindaco Luciano Bartolini: "su Villa Mondeggi è mancato un lavoro preventivo sulle possibilità di sviluppo e riutilizzo” da svolgere “prima dell'attuale crisi economica e finanziaria, quando la situazione generale offriva certo più opportunità”. Il Comune ripolese non è d’accordo sull’asta. “Privilegiamo una soluzione di affitto comunque sulla base di un progetto. Qualche possibilità c'era stata, qualcuna presentata da noi stessi alla Provincia. Oggi è complessa una soluzione diversa dalla vendita”, ma, garantisce Bartolini, “nessuna speculazione immobiliare: piuttosto un progetto di sviluppo agricolo e di valorizzazione economica sostenibile del territorio, con una ricaduta concreta anche sulla possibilità di fruizione della Villa e del parco Mondeggi”. Apprezza la collaborazione richiesta dalla Provincia al Comune “nell'identificare i presupposti da inserire all'interno dell'eventuale procedura di alienazione o di comodato-gestione: si tratta di elaborare un bando che accolga la presentazione di progetti di uso e investimento su una porzione di territorio importante e delicata quale l'intera area”.

 

Manuela Plastina
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