Firenze, 3 settembre 2012 - Lutto nel mondo nella musica e della cultura. Si è spento ieri mattina, a 92 anni, il musicista Piero Farulli. Indimenticata viola negli anni d'oro del leggendario Quartetto Italiano, nel 1974 Piero Farulli aveva fondato la Scuola di Musica di Fiesole, un esempio forse unico in Italia di didattica musicale rivolta ad allievi di ogni età. L'ha guidata con il consueto spirito battagliero e appassionato fino a pochi anni fa, cedendo solo al progredire della malattia che l'ha lentamente condotto alla morte. Oggi la scuola è diretta da Andrea Lucchesini.

Piero Farulli è stato  uno dei più grandi protagonisti della vita musicale italiana, maestro di tanti maestri di oggi, fondatore di quella straordinaria istituzione che è la Scuola di Musica di Fiesole e soprattutto apostolo infaticabile del ruolo sociale della Musica: “un bene da restituire”.

 

Sotto la sua guida la Scuola di Fiesole ha contribuito in modo determinante a sconvolgere i vecchi canoni facendo della pratica attiva della musica lo strumento indispensabile per la crescita umana e sociale del cittadino.

 

Per trent’anni viola dell’indimenticabile Quartetto Italiano, dopo la drammatica interruzione dell'attività nel dicembre '77, Piero Farulli, sorretto da un indomito amore per la musica, riprende la sua attività di violista con nuovi colleghi, antichi amici: il Trio di Trieste e il Quartetto Amadeus, e successivamente dà vita al Nuovo Quartetto, assieme a Carlo Chiarappa, Andrea Tacchi e Andrea Nannoni, per non rinunciare alla amorosa frequentazione delle più alte pagine del patrimonio musicale quali annovera l'inesauribile mondo del quartetto d'archi.

 


Il Maestro Farulli è scomparso nella sua casa di campagna nel Mugello dove trascorreva l’estate. I funerali hanno luogo in forma privata per espressa volontà della famiglia. Le celebrazioni per onorare la memoria di Piero Farulli avranno luogo ad un mese dalla scomparsa del Maestro, per permettere a quanti, e sono tantissimi, lo hanno amato di potervi partecipare. La data della cerimonia verrà comunicata anche attraverso internet e il sito della Scuola.
 

 

 

 

LA BIOGRAFIA DI PIERO FARULLI

 


Piero Farulli, nato a Firenze nel 1920, è stato violista del leggendario Quartetto Italiano dal 1947 al 1977. Con questa formazione ha inciso l'opera completa di Beethoven per quartetto d'archi, tutta l'opera quartettistica di Mozart, ma anche Brahms e Schumann e Webern; storiche restano le incisioni di Ravel, del Quartetto di Verdi, di Debussy, per non parlare delle innumerevoli incisioni di alcuni fra i maggiori quartetti di Schubert e di Haydn. Il Quartetto Italiano ha onorato il nome dell'Italia nel mondo intero, dalla Russia agli Stati Uniti, dal Giappone al Sud America.

 

Dopo la drammatica interruzione dell'attività col Quartetto Italiano nel dicembre '77, Piero Farulli, un anno dopo l'infarto che lo aveva colpito, sorretto da un indomito amore per la musica, riprende la sua attività di violista con nuovi colleghi, antichi amici: il Trio di Trieste e il Quartetto Amadeus. Ma non può rinunciare alla amorosa frequentazione delle più alte pagine del patrimonio musicale quali annovera l'inesauribile mondo del quartetto d'archi. Ecco il perché del Nuovo Quartetto, rivisitando con giovani colleghi -Carlo Chiarappa e Andrea Tacchi violini Andrea Nannoni violoncello- la radice più autentica del suo esser musicista.

 

Una storia, questa di Piero Farulli, che già così stupisce per la sua pienezza e la sua intensità, ma calato come nessuno nella realtà della società contemporanea, ha operato con instancabile energia. "La musica, un bene da restituire", così si può sintetizzare la sua linea di condotta, la sua professione di fede; e l'ha restituita a piene mani, come maestro e come organizzatore musicale. Enumerare tutti i violisti che in venticinque anni di attività didattica ha saputo creare sarebbe spaventosamente lungo. Certo è che le presenze più significative in questo ambito oggi sono uscite dalla sua scuola.

 

Quale quartettista ha contribuito in modo determinante alla rinascita di tanti giovani ensemble: dal Quartetto di Venezia al Quartetto d’archi di Torino, dal Savinio all’elvetico Modigliani, su su fino al Quartetto di Cremona.

 

Ha fondato nel 1962 un festival, l'Estate Fiesolana, che ha sempre avuto come momento centrale la promozione dei giovani e la diffusione della grande musica a tutti: l'esperienza dei concerti itineranti avviata a Fiesole nel 1970, nelle aie, nelle chiese, nelle case del popolo si realizzò con anni di anticipo rispetto ad altre esperienze similari nel Paese. Protagonisti erano Accardo, Pollini, Ughi, Desderi etc.

 

Del 1966 è la creazione del Comitato Nazionale di Musica e Cultura, dove seppe far coagulare tutte le forze vive della cultura musicale italiana senza distinzioni di posizioni politiche (convivevano personalità come Goffredo Petrassi, Leonardo Pinzauti, Luigi Pestalozza, Massimo Mila, Fedele D’Amico, Valentino Bucchi, Paolo Borciani, Nino Carloni, Andrea Mascagni, Luigi Dallapiccola, etc) per realizzare un disegno di riforma del sistema scolastico italiano sia in ambito specificamente musicale sia nel panorama globale dell'educazione.

 

Nel 1967 alla Scuola Normale Superiore di Pisa, l'istituto formativo culturalmente più avanzato di tutto il Paese, Piero Farulli, grazie all’amicizia fraterna con l’allora direttore, il fisico Gilberto Bernardini, riesce a far entrare la musica non solo come spettacolo, ma come pratica attiva attraverso il coro, le lezioni di educazione musicale, il quartetto in residenza.

 

Ma la creazione più geniale e stupefacente rimane la Scuola di Musica di Fiesole che anticipava la filosofia di un altro grandissimo il venezuelano Josè Antonio Abreu la musica per tutti attraverso la sua pratica attiva.

 

Sorta nel 1974, ancora oggi costituisce l'istituzione pilota dell'Italia musicale. In quasi 40 anni, con finanziamenti risibili, ha saputo imprimere un cambiamento radicale nella prospettiva del ruolo sociale della musica e dei musicisti. Aprendo le porte della pratica attiva della musica ai bambini piccoli e piccolissimi come agli anziani ne ha fatto un elemento insostituibile nella crescita sociale e intellettuale di ogni essere umano. Non più un linguaggio di élite per pochi eletti, ma uno grande strumento di democrazia che attraverso il quartetto, l’orchestra indica la forza straordinaria del lavoro di insieme. Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha scritto:

 

[…]

 

Fiesole ha saputo privilegiare il lavoro collettivo e di squadra: servendosi del contributo di personalità eccellenti ha formato all’eccellenza. Ha indirizzato nuovi talenti all’attività concertistica, badando costantemente a custodire, alimentare e rinnovare il nostro prezioso patrimonio culturale.

 

[…]

 


 


Ha dato un contributo fondamentale al rinnovamento della vita delle orchestre del nostro Paese grazie all'Orchestra Giovanile Italiana, un organismo modello per la sua rigorosa impostazione formativa, che ha fornito decine e decine di prime parti a tutte le orchestre italiane. Con 1300 allievi e 20 corsi di perfezionamento, non tradisce la sua iniziale vocazione di centro culturale aperto a tutti per la diffusione della educazione musicale fra grandi e piccoli, dilettanti e giovani alle soglie del professionismo.

 

Ha saputo, con semplicità e ferma determinazione, vincere la pigrizia e l'inedia generale nei confronti del grande patrimonio della musica, e contro ogni logica di mercato ha dato corpo ad un sogno utopico, il più bello che un uomo e un musicista possa sognare.

 

Farulli è stato docente al Conservatorio di Firenze dal 1957 al 1977, al Mozarteum di Salisburgo dal 1980 al 1983, alla Escuela Superior de Música Reina Sofía di Madrid dove ha fondato la classe di quartetto d’archi e all’Accademia Chigiana di Siena dal 1979 al 2004. È stato più volte membro in commissione di concorsi internazionali quali quello di quartetto del Pražské jaro, il Tertis di Londra, il Čajkovskij di Mosca, ARD di Monaco, Banff in Canada, Portsmouth; per quasi due lustri direttore artistico del Premio Internazionale di Musica da Camera Vittorio Gui, fonda assieme a Cheiko Hara Cassadò il Concorso Internazionale di Violoncello Gaspar Cassadò (Presidente Mstislav Rostropovich) per onorare la memoria di questo eccelso musicista.

 

Premi ed onorificenze.

 

Per la sua attività didattica ha ricevuto il premio M. Mila e il premio Abbiati della critica musicale italiana. Accademico di Santa Cecilia, Grande Ufficiale al Merito della Repubblica, è stato insignito della medaglia d’oro per i benemeriti dell’Arte e della Cultura, e successivamente è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'ordine della Repubblica Italiana dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Ha ricevuto dalle mani della Regina di Spagna il Premio Yehudi Menuhin “a la integración de la Educación y las Artes” su indicazione della Scuola Superiore di Musica Reina Sofia di Madrid. Il Sindaco di Firenze Mario Primicerio gli ha conferito il Fiorino d’oro. Nel giugno 2001 gli è stato assegnato il Pegaso d’Oro straordinario della Regione Toscana “per il suo eccezionale impegno di artista, educatore e cittadino”. È stato insignito del Premio Speciale dell’Associazione Toscana–USA che viene assegnato a “autorevoli e qualificati personaggi, toscani ed americani, per l’azione da loro svolta a sostegno delle relazioni e dei rapporti culturali, economici e di amicizia fra la Toscana e gli Stati Uniti d’America”. Ha avuto l’onore di ricevere dalla Fondazione Nino Carloni la prima edizione del Premio speciale alla carriera. Nel 2005 ha ricevuto per la Scuola di Musica di Fiesole il premio speciale Presidente della Repubblica su designazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.