Firenze, 8 giugno 2012- Circa centocinquanta persone, molte con tanto di sedia, tavolino e cuscino, hanno invaso piazza Sant’Ambrogio per contestare lo sfratto dei tavolini dell’omonimo bar. "Sediamoci in Sant’Ambrogio" recita lo slogan perché "il vero degrado è non avere un posto dove stare".

"Se i tavolini sono andati via il degrado è rimasto", sono convinti molti residenti e soprattutto Alessandro Soltani, titolare del bar. Che dice: "Il vero problema sono i controlli che andrebbero intensificati dopo la mezzanotte, la situazione, da quando sono stati tolti i posti a sedere, è, se possibile, peggiorata perché molti non trovando posto si appoggiano lungo le scalinate della chiesa. Da lunedì comunque riprenderemo la pulizia della piazza - interrotta in seguito allo sfratto - per dimostrare all’amministrazione che siamo disposti a collaborare".

Risate, cocktail alla mano e sana partecipazione per dimostrare che ci si può divertire anche senza creare disagi. "Santa pazienza", recita lo slogan sull’adesivo appiccicato sulle magliette di molti partecipanti. "E’ una bella iniziativa - commenta Uliano Ragionieri, presidente Confesercenti - che dimostra l’interesse delle persone nei confronti della città". Poi a proposito del recente patto spiega: "Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto con l’amministrazione, ora bisogna far sì che tutto proceda per il verso giusto. A breve il modello via de’ Benci verrà esteso anche alle altre zone. E comunque sempre dopo aver parlato con gestori e residenti per capire le reali esigenze". Anche Daniele Locchi, presidente dell’associazione Vivacity commenta: "In Sant’Ambrogio il problema non sono i tavolini ma i controlli. Ora siamo molto preoccupati per i colleghi di via de’ Benci. Sono ottanta le persone che rischiamo di perdere il posto di lavoro".

Massimo Pieri (Udc) e Bianca Giocoli (Fli) insistono sul "bisogno di controlli perché il problema di Sant’Ambrogio non viene risolto togliendo i posti a sedere". Presenti anche Cecilia Pezza del Pd, Patrizio Mecacci segretario del Pd metropolitano, Eros Cruccolini di Sel e diversi gestori.
 

di Rossella Conte