Pontassieve (Firenze), 24 maggio 2012 - Se ne è andata Nada Giorgi, la vera 'ragazza di Bube' che Carlo Cassola raccontava nel suo celebre romanzo. Moltissimi ricordano il personaggio letterario - riletto in chiave cinematografica da Luigi Comencini - quello della giovane innamorata e del suo partigiano ribelle.  Aveva 85 anni ed era ricoverata a Ponte a Niccheri.

Originaria di Pontassieve, per tutta la vita Nada Giorgi si è impegnata per rendere giustizia al marito Renato Ciandri, il partigiano accusato ingiustamente, secondo lei, di omicidio per la vicenda della Madonna del Sasso, nei pressi di Firenze, in cui due carabinieri vennero disarmati e uccisi dalla folla. Nada disconosceva il libro, che pure aveva ispirato: "Non ho nemmeno finito di leggerlo - diceva - Cassola ha utilizzato la storia mia e di Renato prendendosi la libertà di variarla in funzione della buona riuscita del romanzo". Un'identità rubata, dunque. E restituita nella biografia "Nada. La ragazza di Bube" di Massimo Biagioni (2006).  "Innanzitutto il nome di battaglia di mio marito era “Baffo” e non “Bube” - spiegava -. Poi non aveva né fratelli né sorelle, era un uomo mite, mai violento e soprattutto innocente e non colpevole. Per quanto mi riguarda invece non sono mai andata a servizio e nostro figlio non è certo frutto di una relazione extraconiugale". 

 

Nada Giorgi sposò il suo 'baffo' dopo la lunga reclusione. Ciandri infatti fu scarcerato solo nel 1961. L'incontro con Cassola avviene a Colle Val d'Elsa. Il padre dello scrittore era stato insegnante di Renato a Volterra. Gli ex ragazzi gli raccontano i fatti, chiedono consiglio. Da questo incontro l'idea di Cassola di scrivere ''La ragazza di Bube''.

LA VERA STORIA DI BUBE