Firenze, 19 dicembre 2011 - Il tribunale civile di Firenze il 14 novembre 2011 ha stabilito di conferire al militare della Folgore  della provincia di Siena, Stefano Del Vecchio i risarcimenti prima negati. La vicenda risale alla Guerra del Golfo (1990-1991), durante la quale il militare non poté avvalersi delle norme di protezione per l'uranio impoverito. Lo rende noto Falco Accame, presidente Anavafaf, che spiega che "la Commissione d'Inchiesta del Senato sull'Uranio Impoverito potrà appurare il perché non vennero attribuiti questi risarcimenti. Certo è che l'adozione del principio di precauzione avrebbe potuto evitare le doverose conseguenze che si sono manifestate per il militare che è stato a lungo ammalato".

La necessità di adottare misure di protezione era stata resa nota all'Italia da parte degli Stati Uniti il 20 dicembre 1984. In queste norme si precisava che il personale esposto all'ossido di uranio impoverito doveva indossare tute speciali, maschere, occhiali, e guanti (a perdere). Ad essere condannato al risarcimento è stato il ministero della Difesa. 

Il caso e' quello di Del Vecchio. che ha partecipato per due mesi ad una missione in Iraq nel 1991, ed oggi e' guarito. Nel 2002 la scoperta della malattia, nel 2006 l'avvio dell'azione legale. Nella sentenza pronunciata dal giudice Luca Minniti si afferma che ''il Ministero della Difesa deve ritenersi responsabile del danno alla salute subito da Del Vecchio, danno che, consistendo in lesioni personali gravissime cagionate da comportamento colpevole dell'amministrazione integra necessariamente gli estremi del correlativo reato''. Ed anche che ''nel caso in discorso, vi sia stato un atteggiamento assolutamente imprudente e non ispirato ai principi di cautela e responsabilita' da parte del Ministero della Difesa, consistito nell'aver ignorato le informazioni in suo possesso, gia' da lungo tempo, circa la presenza di uranio impoverito nelle aree interessate dalla missione ed i pericoli per la salute dei soldati collegati all'utilizzo di tale metallo.'' ''Si tratta - fa notare il sito Vittimeuranio.com - della sesta sentenza di condanna della Difesa in Italia, la seconda per quanto riguarda il Tribunale di Firenze. I militari malati per possibile contaminazione da uranio impoverito sono oltre 2500, piu' di 200 invece quelli deceduti''.

Oltre a Del Vecchio, vari altri casi sono stati segnalati all'associazione Anavafaf, tuti in relazione alla guerra del Golfo. Il marinaio Vito Maramarco di Bari (leucemia), il militare Cesaro Boscaino di Milano (tumore allo stomaco), il marinaio Stefano Ceccarini di Orbetello (melanoma). I pericoli nella guerra del Golfo erano emersi nel tragico incidente di Camp Doha nel Kuwait, in cui restarono coinvolti per errore militari Usa colpiti da armi per errore degli stessi Stati Uniti.