Firenze, 6 dicembre 2011 – Continua la polemica sulla ricerca della Battaglia di Anghiari di Leonardo. Dopo l'apertura del fascicolo da parte della Procura di Firenze, avvenuta ieri dopo un esposto di Italia Nostra, i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale hanno iniziato le verifiche controllando la documentazione e al momento attuale sono pronti al sopralluogo, non ancora effettuato, nell'area del Salone dei Cinquecento. Per ora, secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, non e' previsto un sequestro dei cantieri, come richiesto nell'esposto presentato da Italia Nostra: secondo l'associazione ambientalista si potrebbe configurare il reato di danneggiamento di opera d'arte.
Secondo gli studiosi guidati dall'ingegnere Maurizio Seracini il dipinto di Leonardo sarebbe nascosto diettro l'affresco ''La Battaglia di Scannagallo'' di Giorgio Vasari. Per accertare l'esistenza di tracce dell'opera leonardiana nei giorni scorsi per sei volte una sonda endoscopica ha 'forato' l'affresco vasariano. Contro questa ricerca Italia Nostra ha presentato l'esposto ipotizzando il reato di danneggiamento dell'opera. A sostegno dell'esposto e' stato diffuso un appello pubblico di oltre un centinaio di studiosi per fermare la ricerca. Dalla notte scorsa i 'buchi' nell'affresco di Vasari sono stati sospesi.
I FATTI
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo dopo l'esposto di Italia Nostra, che ipotizza il reato di danneggiamento degli affreschi del Vasari nell'ambito della ricerca della 'Battaglia di Anghiari' di Leonardo da Vinci in Palazzo Vecchio. Il procuratore capo, Giuseppe Quattrocchi, ha dato disposizione ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di compiere le necessarie verifiche e valutare se sussistono gli estremi di reato. Nel frattempo aumentano le adesioni all'appello lanciato da Salvatore Settis al sindaco Renzi, per fermare i lavori e costituire un “osservatorio terzo”. Tra i firmatari ci sono anche istituzioni come il Louvre di Pargi, la National Gallery di Londra e il Metropolitan Museum di New York
Fori nella parete col Vasari: "Possibili danni"
Da giorni gli esperti dell'Università di San Diego e del National Geographic, con il personale dell'Opificio delle Pietre Dure stanno mappando con una sonda endoscopica infilata in buchi fatti ad hoc, la parete con l'affresco del Vasari che nasconderebbe l'opera perduta di Leonardo. E' proprio la paura di rovinare l'opera del Vasari che ha spinto 101 intellettuali di tutto il mondo a firmare l'appello dell'accademico dei Lincei e già direttore della Scuola Normale di Pisa, Salvatore Settis. “Desideriamo esprimere la nostra grande preoccupazione per la sorte dell'affresco di Giorgio Vasari in Palazzo Vecchio, che in questi giorni viene bucato a più riprese nel tentativo di rintracciare quel che potrebbe rimanere della Battaglia di Anghiari di Leonardo”- si legge nell'appello.
"Creare un osservatorio terzo"
I firmatari, che ritengono “del tutto improbabile che Vasari abbia sigillato qualcosa di ancora leggibile sotto un muro”, hanno chiesto la costituzione di un 'osservatorio terzo' di esperti di arte del Rinascimento.
"Ricerche nella parete sbagliata"
Nell'appello si leggono le preoccupazioni per il fatto che “siano stati a dir poco sottovalutati i più attendibili risultati della ricerca storico-artistica, i quali mostrano che la Battaglia era con ogni verosimiglianza sulla parete opposta a quella che ora si sta forando”.
La replica: Seracini "Attacco demagogico". Renzi:" Tecniche rispettose"
L'ingegnere fiorentino che conduce lo studio, Maurizio Seracini, si dice amareggiato. “Mi sembra solo un tentativo pretestuoso degli esclusi di bloccare una ricerca straordinaria. Un attacco demagogico che rischia di farci deridere nel mondo” ha concluso Seracini.
All'apertura dell'anno accademico dell'università di Firenze, il sindaco Renzi ha difeso i metodi usati per la ricerca. “Credo che sia innegabile che anche nella capacità di andare a investigare, con tecniche assolutamente rispettose non solo delle regole del gioco, ma soprattutto della qualità dell'opera del Vasari, ciò che sta sotto e ciò che schiude un'opportunità, ci sia una parte della nostra storia”. “Firenze non sarebbe stata Firenze – ha aggiunto il sindaco – se non fosse stata capace di farsi delle domande e di andare a ricercare”
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