Firenze, 2 dicembre 2011 - Le mani della 'ndrangheta anche sull'industria del falso" in Toscana. Sei persone arrestate, decine di conti correnti e oltre 30mila capi d'abbigliamento contraffatti di elevata fattura sequestrati sono il bilancio dell'operazione "Rubamazzo", scattata all'alba, con la quale i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Arezzo e del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze hanno smantellato un'organizzazione criminale, a carattere transnazionale e con ramificazioni su tutto il territorio nazionale, dedita alla produzione e al commercio di ingentissimi quantitativi di capi di abbigliamento e accessori con griffe contraffatte.

 

A capeggiarla C.G.F., 45 anni, e F.D., di 42, entrambi della provincia di Vibo Valentia, ed entrambi affiliati a note cosche della 'ndrangheta calabrese, gli "Anello Fiumara" di Filadelfia e i "Mancuso" di Limbadi, arrestati dai finanzieri insieme ad altri 4 componenti del sodalizio, residenti invece in Campania, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Firenze su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

 

Un'organizzazione internazionale. L'organizzazione criminale operava a livello internazionale. In Turchia produceva enormi quantitativi di capi d’abbigliamento e calzature contraffatte. Poi, con la copertura di società costituite ad hoc importava le merci in Italia e in altri paesi europei come la Spagna, l'Austria, il Regno Unito, l'Olanda e la Germania, per la successiva commercializzazione.

 

Si incontravano nell'aretino. Gli appartenenti all'organizzazione erano molto attenti ad eventuali controlli. Per questo raramente si incontravano di persona e quando lo facevano utilizzavano alcuni locali nell'aretino o utilizzavano i più avanzati mezzi tecnologici.  

 

Il metodo delle "Consegne controllate". I finanzieri hanno preferito monitorare, nel corso delle lunghe indagini, diverse spedizioni di merce contraffatta, mutuando modalità investigative tipiche del settore degli stupefacenti, le cosiddette “consegne controllate”, così da acquisire fondamentali elementi di prova sull’ampiezza del raggio di azione dell’organizzazione e sul coinvolgimento dei commercianti acquirenti finali, dislocati sull’intero territorio nazionale.

 

Perquisiti molti commercianti e imprenditori toscani. Più di 50 i commercianti e gli imprenditori indagati, molti dei quali toscani, nei cui confronti la Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze ha disposto perquisizioni. L’Autorità Giudiziaria ha anche sottoposto a sequestro possidenze economiche dislocate in tutto il territorio nazionale, principalmente Calabria e Lombardia, del valore complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro.