Firenze, 9 settembre 2011 - Un numero verde regionale ed una rete di operatori. Queste le principali novità per prevenire i suicidi nelle aree montane in Toscana. Se ne è parlato oggi al convegno ''La prevenzione del suicidio nei territori isolati, montani e disagiati'', che si è tenuto nell'Auditorium di Santa Apollonia, a Firenze, e organizzato da Regione e Uncem, in occasione della prima Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Per il 2011 la Regione Toscana ha destinato al progetto ''Montagna in salute'' 240mila euro.


''Complessivamente, a livello mondiale, e anche nella nostra regione, il trend dei tassi di suicidio è in diminuzione - dice l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia - ma in alcune aree toscane restano ancora dati preoccupanti, e soprattutto aumentano i casi di suicidi giovanili. Recenti ricerche hanno evidenziato che nelle zone montane si rileva un tasso di suicidio superiore alla media regionale. Il progetto 'Montagna in salute' vuole intervenire su tutti quei fenomeni (disagio sociale, isolamento, alcolismo, violenza sulle donne e sui minori) che possono avere come esito il ricorso al suicidio; e mettere in atto una serie di interventi mirati alla riduzione del fenomeno''. In Toscana (dati Ars) i suicidi sono scesi da 314 nel 1988 (238 uomini) a 263 nel 2008 (205). Nei 20 anni presi in esame, il tasso di mortalità per suicidio (numero di suicidi ogni 100.000 abitanti) è sceso da 10,5 a 6,8: la maggiore densità, con tassi tra 8,3 e 17,5, si rileva nella zona dell'Amiata e sulle montagne pistoiesi e casentinesi. Nell'anno precedente al suicidio (rilevati soprattutto in primavera) il ricorso ai farmaci triplica, mentre nei 4 mesi prima tra il 40% e il 60% ha fatto una visita dal medico di famiglia.
 

Ma cosa spinge una persona al gesto più estremo? Più della perdita del posto di lavoro e delle conseguenze per la crisi economica, è l'isolamento sociale a rappresentare un grave fattore di rischio nei casi di suicidi. In Italia ogni anno se ne contano 4 mila (75% uomini). Nel mondo ogni giorno 3 mila persone commettono un suicido, una ogni 40 secondi: un milione di morti per suicidio all'anno e l'Oms stima che il fenomeno potrebbe salire a un milione e mezzo nel 2020. Sono alcuni dei dati emersi nel convegno 'La prevenzione del suicidio nei territori isolati, montani e disagiati', in Italia tra i fattori di rischio quello economico rappresenta il 4% dei casi, mentre si sale al 10% per motivi di 'ordine affettivo'. Nel 37% dei casi si tratta comunque di ragioni ignote. In generale, tra le principali motivazioni, ci sono problemi psichici, vivere in località montane isolate (più che in centri urbani), disagi e violenze in famiglia, l'eccessivo consumo di alcol. Invece vivere in posti caldi, con sole e mare, e anche l'essere di fede cattolica risultano essere fattori poco presenti in chi sceglie il suicidio. A livello mondiale, è' stato spiegato, i suicidi diminuiscono andando da Nord a Sud, con 'eccessi' di mortalita' in Russia, Mitteleuropa ed Europa Orientale: l'Italia si colloca tra gli Stati a più ridotta incidenza, con tassi standardizzati di 9,9 per gli uomini e 3,3 per le donne. La fascia di età più colpita è quella tra i 45 e i 64 anni. E nei ragazzi tra i 15 e i 25 anni, infine, il suicidio rappresenta la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali.