Firenze, 14 luglio 2011 - SE FOSSE UN film sarebbe: piazza Vittorio Veneto, ciak 1/125. Nel senso che, per l’ennesima volta, Palazzo Vecchio tenta di ‘girare’ la scena di avvio del cantiere per costruire il parcheggio impossibile. Quello della rampa fantasma che appare tetra e sbarrata proprio nel mezzo del sottopasso stradale nell’omonima piazza.

 

Sì, quello che doveva essere a tre corsie per lato di marcia e che, alla fine, per un ‘piccolo’ errore nel calcolo delle carreggiate (ma si dette la colpa al cambio in corsa del Codice della Strada) di corsie ne prevede solo due. La storia di quel parcheggio è lunghissima e movimentata. Ma l’unica cosa certa è, ormai da oltre un decennio, quella rampa chiusa. Periodicamente da Palazzo Vecchio sono stati annunciati tentativi di riaprire la pratica, sempre senza esito.

 

Nel 2005 il parcheggio era trionfalmente inserito negli annunci che accompagnavano la chiusura del bilancio 2004 della Firenze parcheggi con un milione e mezzo di utile netto. Insieme ai parcheggi di Porta al Prato e a quello scambiatore di viale Europa. Gli ultimi due sono stati realizzati, quello di piazzale Vittorio Veneto no.
Due le motivazioni: la mancanza di certezze sulla redditività economica del mega parcheggio che sfiora — da progetto — i 600 posti auto e i costi molto alti della costruzione. Nel 2005 si parlava di 20 miliardi di vecchie lire, per la costruzione di due piani interrati, ma si credeva anche che le prime due linee della tramvia sarebbero già state costruite e che stessero per partire i lavori per la linea 3. Ora però circostanze e numeri sono decisamente cambiati.
Nel senso che i nuovi provvedimenti per il traffico disposti dal sindaco Matteo Renzi potrebbero anche garantire il riempimento del nuovo parcheggio, peccato per i costi che, nel frattempo, anche a causa dei lavori di sistemazione dell’intera piazza contemporaneamente programmati, sono quasi raddoppiati: ora si parla di 20 milioni di euro. Non proprio noccioline.
 

A Firenze Parcheggi, titolare della Concessione del diritto di superficie per 99 anni (a parziale risarcimento dell’abbattimento di un piano del parcheggio dietro la Fortezza da Basso, quello che — ricordate? — rendeva quasi impossibile la vista delle mura cinquecentesche) il compito di costruirlo. Per la prossima settimana è già stata fissata la nuova conferenza dei servizi (Comune, Provveditorato delle opere, Soprintendenza, Provincia e Firenze Parcheggi) che deve esaminare un progetto già definitivo e approvato nel 2005. Vuol dire che per settembre/ottobre potrebbe esserci il via libera e che i fiorentini potrebbero avere il loro nuovo parcheggio entro un paio d’anni. Il condizionale, visti i precedenti, è d’obbligo. Anche perchè Palazzo Vecchio vorrebbe contemporaneamente realizzare anche il restyling dell’intera piazza e del viale da Ponte alla Vittoria a Porta al Prato (quello ora deturpato dalla tramvia) per altri 800mila euro e ci sono ancora 8 milioni di euro da trovare per il rifacimento delle sponde dell’Arno, dal Ponte alla Vittoria alla passerella dell’Isolotto, con il risanamento del famoso porto romano trovato durante i lavori della tramvia.
 

 

Qualche perplessità, poi, resta su quella rampa d’accesso cui si accede dal sottovia. Il rischio è che per un biglietto bloccato, un turista (ma anche un fiorentino) inesperto o indeciso il sottopasso in direzione Ponte alla Vittoria-Porta al Prato finisca per diventare fonte di code infinite.
 

 

I tecnici mettono le mani avanti: la rampa di accesso è molto lunga e la disponibilità di posti auto nel parcheggio sarà segnalata in anticipo con apposito semaforo. Sarà, ma la tentazione di dar retta al «se non vedo, non credo» di San Tommaso stavolta per i fiorentini è più forte che mai.