Firenze, 16 aprile 2011 - IN PRINCIPIO erano i “vigilini”, e il diminuitivo scandiva già le ridotte competenze rispetto agli agenti di polizia municipale. Poi è arrivato il rottamatore, e via multe e ausiliari del traffico della Sas, riconvertiti ad altre mansioni: 12 all’ufficio mobilità e 17 in forza al comando di polizia municipale, ma tutti assistenti al territorio.
E qui viene il bello. A fine 2010, dopo l’ingrato compito di contare le buche di Firenze (come fare la mappatura di una gruviera), la maggior parte degli ex vigilini è stata “arruolata” per far rispettare il regolamento di polizia urbana: "Tanti divieti ma nessun potere coercitivo", lamentano alcuni di loro. Risultato: un piccolo esercito di Franceschiello. Che ogni giorno vigila sulle piazze Santa Croce, Santa Maria Novella, Repubblica e D’Azeglio, per allontanare mendicanti, evitare che turisti e studenti siedano sui monumenti o sul sagrato delle chiese, vietare ai ragazzini di giocare a pallone, impedire ai proprietari di cani di sporcare in strada. E applicare decine di micro-divieti previsti dal regolamento, potendo confidare solo sul “senso di civiltà” di chi infrange le regole (un paradosso).
"Dobbiamo assicurare il rispetto del regolamento di polizia urbana senza disporre di alcun potere coercitivo — lamentano due assistenti al territorio che preferiscono mantenere l’anonimato —. Possiamo fare le multe ma non pretendere l’esibizione dei documenti, è un controsenso".
"In pratica — incalza la più giovane — le persone multate possono rifiutarsi di fornirci i documenti e le generalità e noi non possiamo fare nulla per obbligarli perché non siamo pubblici ufficiali. Per questo finora molti di noi non hanno elevato sanzioni", dice mostrando il suo blocchetto delle multe ancora intatto. "Le persone più educate, infatti, ci ascoltano al primo richiamo, mentre zingari, ubriachi o vagabondi fanno finta di nulla e continuano a elemosinare o bivaccare davanti alle chiese nonostante i nostri richiami. In quel caso siamo costretti a chiedere l’intervento dei vigili urbani che possono imporre il rispetto delle regole. In un certo senso è come se avessimo le “armi spuntate”". E questo nonostante gli assistenti al territorio siano stati formati dagli agenti di polizia municipale.
Tutt’altra storia per gli ex vigilini passati all’ufficio mobilità, formati dai tecnici comunali e incaricati di vigilare sui cantieri, segnalare lo stato delle rastrelliere e raccogliere le lamentele dei residenti su manutenzione e lavori stradali. E i risultati più evidenti del loro lavoro si sono visti alcune settimane fa, quando l’assessore Mattei ha lanciato un ultimatum alle aziende che si occupano di sottoservizi: "Basta con cantieri infiniti, ripristini mal eseguiti e pochissima informazione alle persone".
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