Firenze, 18 febbraio 2011 - UN QUESTIONARIO (anonimo) che sarà fornito a ogni utente, una sorta di «customer satisfaction» su tempi d’attesa, accoglienza, servizi e sicurezza in ogni sportello. E’ l’indagine, avviata dal difensore civico regionale, dopo alcune lamentele sulla qualità delle prestazioni fornite dalle Poste in Toscana. Tra le segnalazioni giunte sul tavolo di Lucia Franchini, anche quella di Paola Foti, l’avvocato fiorentino, in gravidanza, borseggiata il mese scorso, senza che nessuno intervenisse in suo soccorso, mentre stava effettuando un pagamento nell’ufficio di via Alamanni, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella.

IN RELAZIONE a questo caso, il difensore civico si è fatto promotore anche di una raccolta firme per suggerire alle Poste di dotarsi, almeno negli sportelli più a rischio, come quelli nei centri urbani, di una servizio di vigilanza. Le adesioni saranno raccolte direttamente nell’ufficio del difensore civico regionale (via dei Pucci 4, Firenze) o tramite fax (055.210230).
 

«Il nostro ufficio interviene non solo per disservizi — spiega il difensore civico Lucia Franchini — ma anche per esigenze legittime dei cittadini che non sono comprese nella sfera dei servizi». Dalle segnalazioni della gente, infatti, sono emersi situazioni critiche in particolare negli uffici «di paese»: tempi d’attesa spropositati e strutture poco confortevoli. «Ad esempio, non siamo a conoscenza di un ufficio dotato di servizi igienici per l’utenza», spiega la Franchini. Per questo, le quattro domande che saranno rivolte ai cittadini verteranno su frequenza di utilizzo delle Poste, tempo medio d’attesa, sulla necessità di poter usufruire di gabinetti e di una sorveglianza, visto che, in particolare gli anziani, si recano alle Poste per i pagamenti o per incassare la pensione.

ALL’AVVOCATO fiorentino furono sottratti trecento euro da un finto mendicante: si coprì le mani con il cartello ’ho fame’ e le sfilò il borsello. Ma l’iniziativa del difensore civico non bloccherà la causa contro l’Ente avviata dalla Foti. «Ho visionato il filmato dell’episodio - spiega -, ho rivisto il malintenzionato che mi approccia allo sportello, mentre il dipendente abbassa gli occhi. Non possono succedere queste cose nell’indifferenza più totale»
 

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