Firenze, 7 marzo 2011 - L’ANNO scorso a Londra fu definita la mostra da «una sola volta nella vita», per esprimere la rarità delle opere esposte e per sottolineare l’occasione, forse unica, di vedere tutti insieme così tanti disegni dei più grandi maestri. Una mostra che superò i centomila visitatori, incentrata proprio sul disegno quale padre di tutte le arti, strumento principe della creatività, dell’invenzione e della capacità di trasformare l’idea in realtà visibile. Figure, memorie, spazio, Disegni da Fra’ Angelico a Leonardo, arriva a Firenze (da oggi fino al 12 giugno), con lo stesso modulo previsto a Londra: 50 capolavori dal British Museum e 50 dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, con l’aggiunta di un’altra cinquantina di disegni visibili solo a Firenze, in quanto vietati al prestito. E’ il caso della rara Giuditta del Mantegna. Opere non esponibili per più di tre mesi con un intervallo di almeno cinque anni.

 

Il viaggio nel Rinascimento italiano attraverso 150 opere grafiche — che includono studi e bozzetti dalla fine del Trecento con fogli ancora improntati a caratteri tardogotici fino al Cinquecento inoltrato —, è diviso in due sedi nella Galleria degli Uffizi: al Gabinetto Disegni e Stampe e alla Sala delle Reali Poste. E nel percorso espositivo compaiono tutti i miti dell’immaginario rinascimentale: Beato Angelico, Pollaiolo, Verrocchio, Botticelli, Perugino, Ghirlandaio, i Lippi fino a Leonardo, Raffaello e Michelangelo, allargando poi il florilegio ad altri ambiti geografici e includendo Pisanello, Mantegna, Jacopo e Gentile Bellini, Carpaccio, Cosmè Tura, Ercole de Roberti, Amico Aspertini, fino a Tiziano. «Solo gli Uffizi e pochissime altre istituzioni al mondo potevano presentare questa mostra — ha spiegato la sovrintendente al polo museale Cristina Acidini — in quanto custodi di un patrimonio di disegni così imponente, fondamento dell’arte occidentale, strumento della messa a fuoco del principio stesso di creatività, capaci di catturare e restituisce l’immagine del mondo». 

 

REALIZZATA col contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la mostra apre il calendario di Un anno ad arte 2011, è ideata dal responsabile della sezione arte italiana del British Museum, Ugo Chapman, insieme a Marzia Faietti, direttore del gabinetto Disegni e Stampe, ed è curata dalla stessa Faietti con Alessandra Griffo e Giorgio Marini. «I disegni — ha aggiunto il direttore della Galleria degli Uffizi, Antonio Natali — sono sempre stati relegati a un condizione servile e ancillare rispetto ai dipinti, sculture o architetture. E’ vero che spesso sono l’incarnazione di pensieri preparatori e quindi meritano di essere osservati anche in relazione al loro fine. Ma i disegni sono soprattutto attestati a se stanti dell’artista che ferma la prima idea, ma poi affina il pensiero in un percorso spirituale e materiale insieme». La particolarità della mostra fiorentina è infatti l’immediato rimando fra alcuni disegni e i dipinti in Galleria. Come nel caso dell’Adorazione dei Magi di Leonardo e il celebre disegno — esposto — che illustra l’idea vinciana delle due scale parallele, rimasta immuta nel dipinto. Complessivamente sono più di una ventina le opere degli Uffizi dotate in questo periodo di nuovi apparati didattici destinati a rinviare, in un gioco di reciproche rispondenze visive, agli studi preparatori visibili alle Reali Poste.

 

«E’ UNA MOSTRA che nasce dall’avventura fra due musei — ha aggiunto Marzia Faietti — che qui a Firenze si arricchisce ulteriorimente. Il Gabinetto di stampe e disegni ha una collezione di 150mila opere. Con il finanziamento iniziale siamo riusciti a catalogarne 25mila. Adesso però il flusso di fondi si è praticamente interrotto. Servirebbero altri 500mila euro per ultimare il lavoro avviato nel 2007 insieme al Kunsthistorisches Institut Florenz e la Scuola Normale Superiore di Pisa. Se qualche privato avesse voglia di darci una mano sarebbe assolutamente ben accetto».