Firenze, 22 ottobre 2010 - CLIMA TESO, all’uscita del liceo classico Michelangelo. L’annuncio di denunce in arrivo da parte del preside, Massimo Primerano, nei confronti dei ragazzi che hanno occupato la scuola per due giorni, tentando di bloccare la didattica, ha lasciato il segno. C’è poca voglia di parlare con i giornalisti. Ma lontano da microfoni e taccuini tanti si fanno la stessa domanda: chi saranno i denunciati? Sulla facciata della scuola, un volantino spiega la posizione degli ex occupanti.

 

"Ci accusano di furto con scasso, ma sono stati presi solo dieci euro che sono già stati restituiti. Ci accusano di aver devastato la scuola, ma l’unico danno che abbiamo compiuto ci impegniamo a ripararlo. Il preside minaccia denunce e di prendere i nominativi. Il tentativo di intimidazione è palese, ma le motivazioni e le idee sono le stesse di quando abbiamo cominciato a occupare". Le motivazioni magari sì, ma l’idea di trovarsi la fedina penale sporca preoccupa molti. "Ci sono le sospensioni, i provvedimenti disciplinari - commenta un ragazzo - non capisco perché si debba arrivare alle denunce, quando in altre scuole sono state fatte le stesse cose con l’appoggio o quasi di presidi e insegnanti. Se dall’autogestione si è deciso di passare all’occupazione è perché non ci veniva dato alcuno spazio, non si poteva neppure restare a pranzo a scuola".

 

Ma le scritte offensive contro il preside? O i soldi spariti dalla segreteria? "Chi ha agito così ha sbagliato, ma è lui che si dovrebbe punire, non chi ha partecipato solo all’occupazione. E poi abbiamo anche fatto cose utili, come imbiancare la palestra". Il preside, da parte sua, ribadisce l’intensione di denunciare. Perché l’occupazione è comunque illegale, a norma di legge. "Lascerò perdere il danneggiamento e il furto con scasso — spiega — perché i ragazzi hanno rimesso a posto la scuola, restituito i 54 euro spariti e ridipinto i muri imbrattati con scritte offensive. Sulla denuncia per interruzione di pubblico servizio intendo però andare avanti. Ho stilato una lista di 20 ragazzi. Certo il provvedimento dovrebbe riguardare anche altri, ma possiamo agire solo verso chi è stato riconosciuto".

 


Ma questo preoccupa gli studenti. "Alla fine — spiegano — a pagare saranno quelli più conosciuti perché attivi politicamente, mentre magari a fare i danni è stato qualcun altro. Dovremmo autodenunciarci tutti". Ma passare dall’idea ai fatti non sarà facile.

 


E i professori come vedono la situazione? "Ne parleremo martedì nel collegio dei docenti - commentano due di loro - e fino ad allora preferiamo non esprimerci". Un altro professore si preoccupa di verificare che chi fa le domande abbia il tesserino da giornalista. "Di questi tempi non si sa mai", commenta. Ma poi decide comunque di non dire nulla. "Anche i ragazzi fanno bene a non parlare - spiega - quando si evocano le denunce bisogna essere prudenti". Intanto un messaggio di sostegno al preside Primerano "per aver deciso di difendere il principio di legalità" è arrivato da Valerio Vagnoli, dirigente del Vasari di Figline Valdarno a nome del “Gruppo di Firenze per la scuola del merito e delle responsabilità”. Solidarietà anche dal consigliere del Pdl Emanuele Roselli, dal coordinatore della Giovane Italia Firenze Andrea Badò e dal vicecoordinatore provinciale vicario Alberto Tirelli.

 


Intanto, vanno avanti l’autogestione all’artistico di Porta Romana e l’occupazione al Leon Battista Alberti, dove i ragazzi stanno imbiancando i corridoi. Stasera infine, alle 20, una fiaccolata contro i tagli partirà da piazza Santissima Annunziata.