Firenze, 14 settembre 2010 - Anche i detenuti di Sollicciano sono al centro dei problemi causati dai 'tagli alla scuola'. Infatti, rispetto allo scorso anno, non sono state riattivate 5 classi secondarie di secondo grado: l'unica è una quinta. Il taglio riguarda un centinaio di detenuti che non potranno più accedere alle classi. La situazione è stata illustrata in una conferenza stampa nel penitenziario, alla presenza del direttore di Sollicciano, Oreste Cacurri.


Lo scorso anno tra i corsi della scuola primaria (a Sollicciano e all'istituto 'Gozzini'), l'istruzione secondaria di primo grado (due classi nel 2009, di cui una tagliata nel 2010) e le superiori sono stati coinvolti 560 detenuti e due persone, un uomo e una donna (la prima a Sollicciano), si sono anche diplomate. ''Il Governo taglia 3 miliardi in tre anni - ha detto Rosa De Pasquale, parlamentare del Pd -, ma lascia il coltello in mano a chi amministra l'istruzione in modo periferico''. Per Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti di Firenze, ''il taglio è l'ultimo sfregio. La situazione può risolversi con poco: gli insegnanti sono pagati dalle scuole e non sono neppure precari''.


Il direttore Cacurri dichiara di essere ''preoccupato dei tagli alle classi dell'istituto penitenziario'' e della situazione, che influisce anche sulla sicurezza. Venerdì ci sarà un incontro con l'Ufficio scolastico regionale. ''La Provincia - ha detto
l'assessore provinciale Giovanni Di Fede - è disponibile ad accogliere richieste per materiali e strumenti per la scuola''.

 

 

Sollicciano è sovraffollato, più di 1.000 i detenuti

 

''Ieri i detenuti erano 1013, oggi siamo sulla stessa cifra. Da tempo ormai superiamo le mille unità, con problemi molto seri anche per quanto attiene la carenza di personale''. Questa la dichiarazione del direttore del carcere a margine dell'incontro sul taglio delle classi scolastiche all'interno dell'istituto. La capienza regolamentare del penitenziario è di 476 detenuti.

 

''Il personale qui fa sforzi sovrumani - ha aggiunto Cacurri -. Il sovraffollamento è certamente una questione di carattere nazionale e va risolto: non dipende da questo o da quell'altro Governo, ormai dura da tempo, da anni''. Franco Corleone in merito alla possibilità di intraprendere uno sciopero della fame per denunciare il sovraffollamento, ha spiegato: ''Sto valutando cosa fare perché la situazione è fuori controllo, è drammatica. Il mio appello è di far uscire al più presto un numero significativo di tossicodipendenti e pensare anche a misure alternative, magari per quelle persone che sono all'ultimo mese di detenzione. La situazione è esplosiva - ha concluso - e occorrono interventi straordinari: tutti pensano che non sia grave perché non ci sono state ancora proteste''.