Firenze, 7 aprile 2010 - Apre o non apre, quando apre, chi arriva? C’è una risposta secca per tutte le curiosità. L’8 giugno è fissata la prima sessione operatoria, quattro interventi di neoplasia mammaria a Villa Ragionieri. Il primo giugno, l’inaugurazione. Dunque apre e gioca all’attacco il polo oncologico privato del gruppo Fonsai di Ligresti che ha investito sulla struttura 120 milioni di euro tra ristrutturazione e attrezzature all’avanguardia: tre acceleratori lineari di ultima generazione per la radioterapia, un macchinario per Tac e Pet, uno per la risonanza magnetica e chirurgia robotica.

 

Molti destini erano stati ipotizzati per il centro da quando tramontò l’ipotesi di acquisto da parte della Regione; ovvero allo scoccare dell’inchiesta di Castello, nell’ottobre 2008, che ha coinvolto la società Fondiaria-Sai, proprietaria del terreno e, appunto, di Villa Ragionieri. Sarà un centro privato, accreditato con il sistema sanitario regionale. Un accreditamento che arriva in parte in dote dall’altra struttura di proprietà del gruppo, Villanova, destinata allo smantellamento e dall’altra parte da un un nuovo accordo stipulato con la Regione Toscana. Destinato a restare in piedi almeno fino a quando non sarà pronto il Parco oncologico di Careggi, per ora molto indietro con i lavori di ristrutturazione del padiglione di Ponte Nuovo.

 

Fondiaria-Sai, proprietaria della clinica Villa Donatello e di Villanova (che però uscirà di scena) punta alla leadership nella sanità privata e convezionata in Toscana. Per raggiungere l’obiettivo, sarebbe interessata all’acquisto di Villa Cherubini. Le suore, proprietarie della villa hanno dato lo sfratto all’istituto di Mario Bigazzi, proprietario anche di Prosperius. Vedremo.
Una scacchiera complessa che dimostra l’infondatezza del pensiero di chi credeva che, con la mossa di spostare la sede legale della società Fondiaria-Sai da Firenze a Torino, il gruppo di Ligresti volesse abbandonare gli investimenti nel capoluogo toscano.

 

La partenza dell’attività a Villa Ragionieri dimostra il contrario. Il gruppo Fonsai come l’Abramovich della sanità. sta facendo campagna acquisti in Europa e nel mondo per scegliere i migliori professionisti oncologi. L’intenzione è lanciare il polo nel comune di Stesto Fiorentino, ma a poche centinaia di metri da Careggi in linea d’aria, come il clone dell’Ieo di Milano guidato da Umberto Veronesi. Potrebbe essere proprio l’oncologo di fama mondiare il direttore scientifico dell’istituto oncologico toscano alla cui direzione sanitaria andrà il direttore sanitario di Villa Donatello, Andrea Vannucci.

 

Tra i professionisti, arriveranno quasi certamente Alderico Di Ienno, responsabile della chirurgia senologica dell’Asl 3 di Pistoia e il chirurgo della mammella Alessandro Fulignati da Villanova e Paolo Trevisan primario di chirurgia generale dell’Ospedale di Este (Padova). Mentre privato e pubblico si stanno contendendo il colpo da novanta: Virgilio Sacchini, 53 anni, luminare dell’oncologia, che vanta una carriera prodigiosa che l’ha portato a lavorare nel più importante centro mondiale di ricerca sul cancro, lo Sloan Kettering cancer center di New York, al quale affianca l’insegnamento universitario al Weill Medical College of Cornell University. Sacchini, un cervello in fuga dal 2000, potrebbe tornare. Ce la farà il sistema pubblico a non farselo scippare un’altra volta?