Firenze, 2 ottobre 2009 - Si conoscerà probabilmente fra otto giorni il destino giudiziario di Waldo Bernasconi, il sedicente medico sotto inchiesta per associazione per delinquere finalizzata alle cure abusive contro bulimia e anoressia, esercizio abusivo della professione medica, truffa, con già 64 parti lese in udienza
preliminare.
Tra queste tre Asl, compresa quella di Como. Il 10 ottobre si tornerà davanti al Gup Valeria Costi per valutare le richieste del Pm Mariano Fadda, titolare dell'inchiesta sulla 'clinicà di Cascina Respaù situata
sulla collina di Rebbio, a Como. Verosimilmente chiederà il rinvio a giudizio a meno che Bernasconi e gli altri 10 coindagati non scelgano strade alternative, come un possibile patteggiamento entro i limiti della condizionale, vale a dire attorno ai 2 anni con la sospensione.
 

Intanto l'Ordine degli Psicologi di Firenze al termine di un'istruttoria durata alcuni anni ha deciso di radiare Bernasconi dall'Albo professionale. Una decisione giunta dopo che sono state sentite molte delle presunte vittime e si è data «attenta valutazione» al diario lasciato da una 25enne di Morbegno (Sondrio) prima di
togliersi la vita e dal quale si evinceva quella che il Pm ha contestato come violenza sessuale.
La ragazza era stata per un certo periodo in cura alla clinica 'SanaVità di Lugano (Ticino) dello stesso Bernasconi, struttura per la quale Fadda ha già sollecitato il sequestro preventivo. Gli avvocati Pierluigi Vimercati e Angelo Giuliani fanno sapere che «il nostro assistito sta valutando la possibilità di fare ricorso contro la decisione dell'Ordine. La motivazione addotta presenta molte lacune. Punta molto su aspetti di criticità sul tipo di cure attuate, ma siamo in possesso di due perizie in grado di dimostrare che i metodi del Bernasconi sono del tutto efficienti ed efficaci e che la sua teoria di cura non è affatto campata in aria".