Firenze, a Boboli torna la musica: ecco il Regeneration Festival

Appuntamento dal 26 al 29 agosto

Tutto pronto per l'appuntamento a Boboli (New Press Photo)

Tutto pronto per l'appuntamento a Boboli (New Press Photo)

Firenze, 25 agosto 2020 - Il Regeneration Festival debutta a Boboli. Dopo anni Boboli riapre i suoi cancelli alla musica e all'opera. Incredibile ma vero: c'è allestito un palco da far invidia ai Rolling Stones. Con unn retropalco che è una cittadella della musica con decine di montior nei camerini, sistemi di sicurezza anticovid, passaggi e guide rosse, gruppi elettrogeni, sartoria, trucco e parrucco.

Il tutto nel giardino più bello del mondo non nuovo a spettacoli di grande livello e opere. E allora ci si chiede come mai per quattro serate (26-29 agosto) quattro ragazzi inglesi sono riusciti mettere insieme  tutto questo, e il Maggio no, per esempio. 

Non lo sanno neppure i giovanissimi produttori del Regeneration Festival che sono Maximilian Fane, direttore d’orchestra; Roger Granville, regista e produttore; Frankie Parham, produttore di teatro e cinema.

Tutti e tre con studi solidi nel Regno Unito e una carriera avviata anche nel management: è loro la direzione artistica del nuovo auditorium di Andermatt, in Svizzera, inaugurato con un concerto della Filarmonica di Berlino. Da mercoledì 26 sono 4  serate a ingresso gratuito di opera, musica classica, jazz  per 500 spettatori che regalano a Firenze. Loro. Regalano a Firenze.

Come nasce il vostro amore per Firenze?

«Memorie familiari e legami d’amicizia ci avevano portati a Firenze prima del 2017, per la  prima edizione del New Generation Festival nel giardino di Palazzo Corsini al Prato. Una rassegna pensata per abbattere le frontiere tra generi musicali e generazioni. E’ stata la scintilla d’amore per questa città e che oggi ci spinge a regalare a i fiorentini quattro serate di grande musica. E a settembre qui a Firenze inaugureremo la sede di Mascarade Opera Studio: una scuola di formazione per giovani cantanti lirici e pianisti».

Perche’ regalare questa edizione?

«Vuole essere un segnale di ripartenza per la città e per gli artisti di tutto il mondo per una nuova rinascita dopo la pandemia. A causa del Covid, la cultura, come moltissimi altri settori, sta subendo un contraccolpo gravissimo. In particolar modo tutto il mondo degli artisti emergenti è impossibilitato ad esibirsi in pubblico. Abbiamo pensato che fosse necessario uno sforzo culturale superiore e che avvenisse proprio nella città del Rinascimento».

La scelta di Boboli?

«Ringraziamo le Gallerie degli Uffizi che hanno creduto in questo progetto in un  palcoscenico cuore della città.   Boboli, patrimonio dell’Unesco, è simbolo ideale della speranza».

In quanto tempo avete organizzato il festival?

«A tempo di record, ci siamo addossati un eccezionale impegno organizzativo ed economico, sostenuto da New Generation festival e dalla Fondazione Mascarade Opera, oltre che da generosi donatori internazionali che hanno a cuore la musica, l’arte e il progetto culturale alla base di questa iniziativa».

Palco da Rolling Stones.

«L’allestimento, montato nel Prato delle Colonne su un palcoscenico che ha le dimensioni di quello del Teatro Bolshoi di Mosca, è firmato dal regista francese Jean-Romain Vesperini. E’ eseguito grazie alla progettazione di Corsini.Events group, partner operativo da sempre del Festival».

Serate per tutti?

«Sì la ripartenza riguarda le istituzioni di tutto il mondo per questo abbiamo organizzato per tutte le quattro sere una diretta streaming sul nostro sito Newgenerationfestival.org e su YouTube delle Gallerie degli Uffizi».

I NUMERI DEL FESTIVAL  oltre 200 giovani talenti italiani e stranieri coinvolti  oltre 8500 Metri di cavi elettrici  oltre 2500 Metri di cavi di segnale audio  oltre 750 Kw di potenza elettrica autogenerata  circa 300 Tonnellate di materiale edile e tecnologico  18 Bilici  25 tonnellate di alluminio per la costruzione del teatro  16 Mt l’altezza massima della torre scenica  1 tribuna da 2000 ospiti per sole 494 persone per le misure di distanziamento  150 persone al lavoro sul cantiere di realizzazione del teatro per otre un mese  oltre 45.000 ore di lavoro previste in tutta la produzione (senza considerare la parte artistica)  oltre 8000 pagine di progetti, permessi e calcoli statici.

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