Firenze, 11 giugno 2019 - Immobili ma vive. Da secoli testimoni della storia fiorentina da una luogo di assoluto privilegio, la Loggia dei Lanzi.
Le statue narrano storie antiche di prevaricazione e amicizia, dall’alto ci scrutano donne sopraffatte, vinti e vincitori, eroi e persecutori. Sono ferme e mute ma nei secoli hanno trasmesso ai fiorentini la fondamentale legge del potere, reso evidenti le conseguenze del suo uso e del suo abuso.
Domani i ragazzi della IV C del Liceo Michelangelo restituiscono loro la 'voce' per una sera, consegnando anche a noi contemporanei l’antico messaggio che nel tempo hanno gelosamente conservato. Nel corso della performance (alle 17,30, ingresso libero fino ad esaurimento dei posti) i ragazzi eseguiranno una recitazione corale dei versi di Lucano (Pharsalia, VI, vv. 624-628) che hanno colpito la classe per la potenza con cui descrivono le atrocità della guerra civile e richiamano quelle rappresentate nelle sculture della Loggia dei Lanzi, ed inoltre dei testi in metri liberi elaborati dai ragazzi stessi che esprimono le sensazioni suscitate in loro dalle opere scultoree.
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