San Miniato, porta del cielo che sorveglia la Città del Fiore

Nella basilica sabato 4 maggio la rappresentazione del nuovo libro di Paola Lucarini

La basilica di San Miniato al Monte

La basilica di San Miniato al Monte

Firenze, 3 maggio 2019 - Essere porta del cielo sul monte che sorveglia la Città del fiore, una volta “turrita e ostile... in armi” e in essa “lotte intestine, trafficanti e mercanti,/ orafi e banchieri, arti e mestieri”. La basilica di San Miniato richiama a coniugare la storia con l'ascensione a qualcosa di alto che le dia senso. Ogni “porta del cielo”, collocata nelle grandi chiese (ma ogni chiesa dovrebbe essere in sé “porta coeli”), non è un richiamo all'astrazione ma a un Dio incarnato che ha la “pretesa” regale di accompagnare la Storia e di esservi riconosciuto, da un trono d'ulivo a forma di croce.Il nuovo libro di Paola Lucarini, 'San Miniato al Monte', scritto in occasione del millenario della basilica ed edito da Passigli, punta lo sguardo su ciò che riguarderò “la storia dopo la storia”, con tratti spesso corali e anche personali: “Il sole dei morti/ è il più vivo/sta nel cuore di chi/ si abbandona all'abbraccio/ del mondo da sempre sognato”.Il volume compone un viaggio spirituale scandito da sei momenti (La Storia, Benedettini, Il monaco poeta, Vivi e sempre Vivi, Meditazione e contemplazione, Ghirlanda di luce), presentati, sabato 4 maggio alle ore 21, in uno spettacolo in forma di Concerto, con la regia del Prof. Piero Grazzini, proprio presso l’Abbazia di San Miniato al Monte, e interpretato da Tiziana Giuliani, Andrea Giuntini, Alessandro Benedetti, Lorenzo Maria Polignano, accompagnati dal Maestro d’organo Francesco Giannoni. La serata - evento organizzata dall’associazione Sguardo e Sogno si svolgerà con il patrocinio di Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze e la collaborazione di Passigli Editori. “San Miniato, porta della speranza,/da qui fluisce inestinguibile/il fiume verso il mare della salvezza,/ dall’antro sacro ruscella/ si espande a sublime visione./Musica e silenzio/ dove si genera il canto segreto/ ritmo e danza dell’anima orante./ Così, con pochi intensissimi versi, - scrive nell’introduzione l’abate Bernardo Francesco Maria Gianni – Paola Lucarini salda in una vertiginosa crasi il senso di un luogo e la missione di chi lo abita. Mille anni fa pareva infatti assurdo al Vescovo Ildebrando lasciare tanta bellezza senza voce e senza cuore: ecco allora la comunità monastica che presidia la porta della speranza, sorveglia la sorgente del crescente ruscello, affida al suo palpitante canto il riverbero salvifico che nella dorata conca absidale fa risuonare il mare della salvezza nell’attento orecchio di chiunque si scopra assetato di senso”. Carmelo Mezzasalma rileva come “Paola Lucarini, se ha vissuto da sempre questa passione per la conoscenza, qui, più che altrove, nel suo San Miniato al Monte, pronuncia, con la forza dell’inevitabilità, il nome felice di ciò che ha custodito da tempo la sua profonda e intensa ricerca poetica: il respiro di Dio nel mondo per attingere gesti di futuro in quella sorgente divina sepolta dentro di noi e così farla fiorire con immagini di pienezza e di senso autenticamente lirico-contemplativo”.  

Michele Brancale

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