Cristina, tra preveggenza e genialità di Ildegarda

L'8 settembre nel Duomo di Firenze

Cristina Borgogni in 'Ildegarda'

Cristina Borgogni in 'Ildegarda'

Firenze, 6 settembre 2017 - Dalla Bottega di Gassman scelta da Vittorio in persona, a film tv di enorme successo Carabinieri e La Squadra: da Eduardo De Filippo alla serie televisiava Ciao Professore e sempre da protagonista: la rivedremo nella sua Firenze, ed è un rarità, Cristina Borgogni, laureata in Giurisprudenza, attrice e regista con un’opera che racconta la vita di una donna vissuta nel Medioevo, «Ildegarda, la sibilla del Reno» che è stata teologa, poetessa, musicista, profetessa e anche veggente.

«Quel che mi è piaciuto di lei? – chiede Cristina Borgogni che in scena sarà con Claudio Lorimer e l’Ensemble San Felice diretto da Federico Bardazzi – Che fosse una donna meravigliosa, piena di sfaccettature, una specie di Leonardo da Vinci in gonnella, una poetessa e medico, una mistica e una profetessa». Racconterà la sua Ildegarda venerdì alle 21.15 anche lei, nel suo piccolo, con un suo primato: essere la prima donna a firmare una regia nel Duomo di Firenze, e a interpretarne la protagonista. Uno spettacolo unico (ingresso libero, info: 055 2302885) per proporre al pubblico, a conclusione della rassegna O Flos Colende, la storia fantastica di questa donna badessa benedettina vissuta della Valle del Reno. «L’avevano chiamata ‘sibilla’ perché aveva il dono della profezia, ma era anche colei che diceva le parole di Dio.

Predisse a Federico Barbarossa che sarebbe diventato imperatore, e per questo le rimase grato per tutta la vita. Gente da tutta l’Europa andava a chiederle consiglio – – spiega Borgogni –. Era un personaggio famosissimo all’epoca. Per questo non era ben vista anche da una certa parte della Chiesa. Anzi, era considerata ai limiti dell’eresia: ma tutti i papi l’hanno sempre amata». Attualità di una donna del Mediovo: è possibile? «Diceva che è l’energia che c’è dentro le cose, che ci fa essere sani se viene ben distribuita nel nostro corpo. E’ ciò che ci essere felici. All’epoca studiava già il rapporto tra la psiche, il comportamento dell’essere umano, l’universo e Dio. E’ modernissima: la psicosomatica, la medicina olistica ancora si riferiscono a lei». E scusate se è poco.

 

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