Ribery, un campione a Firenze. Ne avevamo bisogno

Il commento della direttrice de La Nazione

Agnese Pini

Agnese Pini

Firenze, 23 agosto 2019 - Benvenuto a Firenze, caro Ribery. E adesso facci sognare. Il calcio è un gioco che vive di sogni e che ha bisogno di idoli, ma gli idoli per scaldare davvero i cuori devono restare umani. E tu ci sei piaciuto perché sei un campione, ma prima ancora ci sei piaciuto perché sei un uomo. Dell’uomo porti le cicatrici, nel volto e nelle pieghe di una carriera fatta di successi e di consacrazioni planetarie, ma anche di sbagli, di cadute, di vicoli ciechi. Non sei come CR7, il Ronaldo con cui condividi l’iniziale del cognome e il mitico numero di maglia: non hai il suo portamento statuario, il suo fisico senza sbavature, il suo piede chirurgico. Ma proprio per queste tue imperfezioni, caro Ribery, sei il campione di cui Firenze aveva bisogno, e sei l’uomo di cui una città come Firenze si può sul serio innamorare.

Ci sei piaciuto perché ieri ti sei presentato in una conferenza stampa apparecchiata per le grandi occasioni con lo sguardo timido e un italiano (quasi) perfetto: si vedeva che ci tenevi a fare bella figura e a farti voler bene. Era il tuo momento, tutto tuo, eppure non hai dimenticato di omaggiare giocatori più giovani che ti sei impegnato a far crescere, come un fratello maggiore. Ci sei piaciuto anche perché sulla sedia non stavi mai fermo, come chi ancora oggi si senta a disagio davanti alle telecamere e ai microfoni.

Ci sei piaciuto perché ci sei sembrato appassionato e vero, e questo vale più del tuo curriculum. Ci sei piaciuto perché ti sentivamo già un po’ di casa, e perché Firenze è fatta così: ha voglia di crederci e di puntare in alto, esattamente come hai auspicato tu. E poi ci sei piaciuto perché hai detto la cosa più importante di tutte: hai detto che ci hai scelto più con il cuore che per i soldi dell’ingaggio. E questa, ti assicuro, è la dichiarazione più bella per un fiorentino. Facci sognare, Franck. Firenze ti ricompenserà con il calore che ha saputo dare a tutti i campioni, e a tutti gli uomini, che le hanno voluto davvero bene.

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