Meglio la movida dello spaccio

'La Nazione' risponde ai lettori

Luigi Caroppo

Luigi Caroppo

Firenze, 11 luglio 2017 - Cara Nazione, come ogni anno si parla di movida, spesso con accezione negativa. Noi siamo un gruppo di ragazzi ventenni di Prato e siamo contenti che la nostra città sia diventata più vivace anche la sera. Locali aperti, iniziative, piazze ’occupate’. Meglio così che lo spaccio. Marco e un gruppo di amici 

Cari ragazzi,  grazie del vostro messaggio positivo che ci avete mandato da una città che sta cercando di rinnovare la propria identità. E’ vero c’è effervescenza e particolare attenzione per far vivere le nostre città toscane anche dopocena. Non solo iniziative private, ma anche idee pubbliche che si concretizzano in progetti articolati e variegati. A Prato il centro nell’arco degli ultimi anni si è trasformato: da ’fantasma’ a protagonista della vita notturna, un sacco di luoghi sono stati ricovertiti come l’area dell’ex Fabbricone grazie alla compagnia Tpo e come il giardino di Sant’Orsola strappato all’abbandono dal Consorzio Santa Trinita e trasformato nelle notti d’estate in luogo magico. A Pistoia piazza della Sala è diventato un cult per non parlare degli appuntamenti della kermesse musicale doc, Empoli si rinnova con i negozi aperti dopocena. Lucca è capitale col Summer festival. Insomma c’è fermento. Va sicuramente incoraggiato. Meglio le piazze occupate dai ragazzi, e non solo, che lo spaccio e la microcriminalità. A patto che tutti facciano la loro parte: fruitori, organizzatori, commercianti, istituzioni: allora la movida non è molesta, ma benvenuta.

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