La Fondazione Zeffirelli e quel silenzio che fa male

Il commento

Pippo Zeffirelli e Richard Gere

Pippo Zeffirelli e Richard Gere

Firenze, 16 novembre 2019 - Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: storie pazzesche di un artista fiorentino acclamato dal mondo intero, che solo pronunciandone il nome si spalancavano portoni e cancelli. E col pathos di quell’esattezza contemplativa prostarsi ai suoi piedi papi e regine per l’arte che rappresentava. Un corposo antefatto dal nome Franco Zeffirelli che ha scelto Firenze per lasciare il suo patrimonio di artista meraviglioso fino in fondo. Che ha firmato a 94 anni il suo ultimo trionfo andato in scena all’Arena di Verona pochi giorni dopo la sua morte. Perché deve ancora soffrire? Per rappresentare in terra il suo vero Inferno? Lui e la bislacca idea di non tenere per sé un capitale di settant’anni di carriera per farne una fondazione dove si possa insegnare l’arte dello spettacolo e divulgarla ai giovani.

Questa storia che la Fondazione Zeffirelli cerchi sostegni dalle istituzioni è di una tristezza epocale. Forse che i palazzi non si rendono conto di quello che hanno davanti? É deprimente leggere la miseria umana nel silenzio degli atteggiamenti. Un silenzio che con molta calma fa a pezzi le persone. Ma anche lo splendore di quando ogni cosa sembrava al proprio posto nella luce di un mecenate che ha lasciato qui a Firenze la sua eredità.

Chiedo: è mai possibile che la Fondazione debba lanciare un grido di aiuto e che il silenzio inghiotta tutto? Da questa idea del Maestro la città è diventata mèta per tanti che amano lo spettacolo. Perché la Fondazione serve a nominare l’innominabile addio e renderlo mansueto. E’ lì, non statica. A offrire il suo tesoro di intuizioni e genialità per i posteri.

Zeffirelli ha rinunciato a usare per sé la sua dote e l’ha girata agli altri: quanti possono dire di aver avuto tanta generosità in attesa del soffio gelido? A rappresentarlo non poteva esserci che il suo alter ego, figlio amatissimo, Pippo, anche lui regista. Un Fondazione da lui tirata su con amore e devozione per poi e scontrarsi con gente spesso inconcludente, prevenuta, senza cultura, destinata a scomparire nel più lontano dei ricordi. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro