In questa corsa contro il tempo non sbagliamo i primi passi nella nuova società digitale

Siamo chiamati tutti ad una prova di forte responsabilità: ricostruire il tessuto sociale, culturale e produttivo della nostra regione del nostro Paese

Lapo Cecconi

Lapo Cecconi

Firenze, 12 aprile 2020 - Stiamo vivendo in un vortice di incertezza e complessità, la paura di un virus che nostro malgrado stiamo conoscendo giorno dopo giorno, la nuova esperienza della quarantena che sta mettendo a dura prova la nostra quotidianità, le crescenti apprensioni per la salute dei nostri cari si uniscono alla preoccupazione di quello che succederà dopo. 

E’ ormai evidente che questo periodo sancisce un taglio netto tra il mondo che abbiamo conosciuto e vissuto sino ad ora e quello che vivremo dopo il virus. Il tempo che abbiamo a disposizione per iniziare a immaginare e costruire il prossimo futuro è adesso. In poco più di un mese, questo virus ha distrutto le certezze, instabili ma estremamente radicate, della nostra società, e portato alla luce la distorsione di alcuni comportamenti miopi che abbiamo perseverato nel tempo. Negli ultima anni, infatti, l'Italia ha attuato il più classico dei catenacci in difesa dell'esistente, ostacolando tutto ciò che di nuovo poteva essere sperimentato e valorizzato, radicalizzando il contrasto tra i protetti e il resto del mondo del lavoro (ormai rappresentato da tanti, troppi). Ad oggi, però, nonostante molto sia stato compromesso, abbiamo la possibilità di contrastare la tirannia del tempo, apprendendo dagli errori e iniziando questa nuova stagione con il piede giusto

Siamo entrati di fatto nella società digitale, l'accessibilità della tecnologia sta modificando, ormai da tempo, il comportamento di cittadini, imprese, sistema pubblico e privato. In questi giorni stiamo tutti sperimentando nuove forme di lavoro, formazione e socialità. Ci troviamo affrontare nuove sfide, consapevoli che saranno la palestra con cui allenarsi per il prossimo futuro, un corso accelerato e intensivo. L’innovazione in questa prossima stagione sarà sempre di più la chiave di volta. La tecnologia, pervasiva, alla portata di tutti e in costante e rapida evoluzione impone, prima di tutto, conoscenza di ciò che abbiamo intorno, comprensione del linguaggio digitale, tempi snelli nelle decisioni, cambi repentini nelle proprie strategie e una forte resilienza alle costanti sfide che si presentano davanti.  

Le imprese sono chiamate da un lato ad una difficilissima prova di resistenza, dall'altro a dover rilanciare il proprio ruolo proponendo soluzioni innovative e una nuova visione del sistema produttivo regionale e nazionale. Su questo punto, oltre agli interventi del governo, dobbiamo capire se una decisa politica regionale, insieme ad una riorganizzazione nell'erogazione dei fondi europei (procedure più snelle, meno burocrazia, più rapidità nelle risposte), possono rappresentare un concreto punto di ri-partenza. 

Anche il settore pubblico sta sperimentando l’urgenza di adattare procedure smart nella gestione dei servizi pubblici, si presenterà davanti agli occhi di tutti i decisori la necessità di dover comprendere quali tecnologie, quali sistemi di economia circolare, quali innovazioni dovranno essere sperimentate e portate avanti con decisione nel prossimo futuro per migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi.  

Questa pandemia, infine, ci ha fatto capire che la nostra peculiarità demografica – la elevata presenza di persone anziane e una sempre più ridotta natalità – comporta la necessità di riorganizzare un sistema sociale che deve essere capace di prendersi cura di un numero sempre crescente di persone in difficoltà. Su questo punto è importante capire se il terzo settore può diventare davvero il cardine di questo nuovo scenario tenendo presente che, come tutti gli altri attori, ha la sfida della trasformazione digitale nell'erogazione dei servizi e nell'organizzazione delle proprie attività.

Dobbiamo agire con determinazione e lungimiranza e lo dobbiamo fare subito, ricordandoci sempre che ciò che attuiamo ora ha conseguenze immediate nel prossimo futuro. Oggi siamo chiamati tutti ad una prova di forte responsabilità: ricostruire il tessuto sociale, culturale e produttivo della nostra regione del nostro Paese. 

* Lapo Cecconi è un imprenditore fiorentino e consulente in strategie digitali, fondatore della start up Kinoa e del Think thank Retesviluppo, è  tra i promotori del Master dell'Università di Firenze in Digital Transformation. Blog: www.lapostrofo.it.

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