Anch'io ho avuto paura. Serve uno scatto di civiltà

Il commento

Andrea Mucci

Andrea Mucci

Firenze, 16 gennaio 2020 - L'immagine che ricorre nella mia mente è il sorriso e il saluto di Niccolò dinanzi al cancello della sede universitaria. Rimane il grande vuoto e lo sconforto nel veder ripetersi disagi e incidenti provocati da barriere fisiche.

Penso a tutte le volte che percorro anch’io con difficoltà e paura quella piazza col mio scooter elettrico. Muoversi con un ausilio per le vie delle nostre città è un difficile esercizio fisico e mentale, fra buche, mancanza di scivoli, rampe e parcheggi “selvaggi”, ma l’antica origine dei nostri centri non può e non deve arrestare la crescita in civiltà di un paese, così come deve cambiare il comportamento di quei cittadini che spesso trattano la strada come il proprio garage.

Da studente universitario che s’impegna da anni contro le barriere architettoniche - come faceva anche Niccolò - sogno una Firenze in cui tutti possano muoversi liberamente, che diventi modello per le altre e che possa a breve ricevere, come Milano, il premio europeo per l’accessibilità. Tutto questo non è impossibile ma raggiungibile. Nel 2016 ho creato una campagna, #MOLLALOSCIVOLO con il sito www.mollaloscivolo.com, volta a richiamare l’attenzione di Istituzioni e cittadini sull’importanza di abbattere le barriere e non crearne di nuove per città più accessibili: il sogno in fondo anche di Niccolò.

L’accessibilità non è una concessione, un regalo ma la condizione necessaria della civiltà giuridica in un paese capace di assicurare ai più deboli gli stessi diritti di ogni cittadino.  

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro