Tav, tregua fra Regione e Ferrovie Scatta: oggi la verifica sulla maxi talpa

Oggi sopralluogo del direttore dei lavori di Fs a Campo di Marte con il governatore e l’assessore comunale Giani: " Con il sindaco Nardella saremo rigorosissimi. Massima vigilanza ma anche aiuto attivo"

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Firenze, 5 agosto 2022 -  Primi , timidi, segnali di tregua fra il presidente della Regione, Eugenio Giani, e Ferrovie dello Stato. Oggi alle 15 Fs (insieme al governatore e all’assessore Stefano Giorgetti) effettuerà un sopralluogo per verificare lo stato di salute della fresa, il macchinario che dovrebbe scavare i sette chilometri di tunnel per il sottopassaggio dell’alta velocità. "Abbiamo avuto segnali confortanti – ammette Giani – in queste ore verrà da Roma il direttore dei lavori, nominato alla luce dell’appalto che verrà bandito il 10 agosto, a vedere lo stato della fresa. È una cosa che ho chiesto io, perché voglio rendermi conto se quella talpa che era sul punto di partire, e che è stata fermata ormai qualche anno fa, ha le condizioni per ripartire". Il governatore quindi prende atto con maggiore serenità della nuova tabella di marcia dettata da Fs, seppure con la promessa di un monitoraggio molto attento stavolta. "D’ora in avanti accettiamo il programma che ci ha dato Ferrovie dello Stato – fa sapere – da qui al 2028 sono sei anni: sostanzialmente si riparte da zero perché lo stop è stato di mesi, di anni, ma ora io e il sindaco Nardella saremo rigorosissimi. Avremo un atteggiamento di vigilanza, controllo, e anche di aiuto attivo laddove necessario, perché questi lavori possano colmare un vuoto nell’Alta velocità in Italia". D’altra parte , è la riflessione di Giani "è inutile prendersi in giro: ormai non c’è più un treno in orario a Firenze, la rete non ne può più di essere strozzata in due binari a Santa Maria Novella". Pertanto, sottolinea ancora una volta, "c’è bisogno di dare ossigeno a questa rete con binari autonomi per l’Alta velocità sotto la città". Sul fronte della Tav scende in campo anche l’Ordine degli Ingegneri. "La certezza è che ci sarà ancora un ritardo – sottolineano il presidente dell’Ordine degli ingegneri Giancarlo Fianchisti, e il presidente della Commissione trasporti Fiorenzo Martini – ma ci auguriamo che questo sia contenuto e che venga utilizzato per definire al meglio l’assetto urbanistico fiorentino, con le funzioni correlate alla nuova stazione, e per consolidare il progetto del nuovo sistema di trasporto, visto che la Foster consentirà di liberare in superficie i binari per i treni regionali". Per Fianchisti e Martini, "c’è da augurarsi che questo tempo venga utilizzato sviluppando con Ferrovie interventi ed intese che consentano, con la Foster attiva, di avviare subito l’ ampliamento dei servizi in superficie". Posizione nettamente contraria quella del comitato No tunnel Tav: "le Ferrovie non hanno il coraggio di dire che scavare sotto Firenze sarebbe un disastro. Giani e Nardella non vogliono capire che le Ferrovie non hanno intenzione di realizzare i tunnel sotto la città "perché si rendono conto dei rischi enormi