{{IMG_SX}}Firenze, 12 giugno 2009 - Negare i funerali religiosi a chi chiede la cremazione con il successivo spargimento delle ceneri, o la loro conservazione in luoghi diversi dal cimitero, non è la direttiva di un singolo vescovo, nel caso specifico quello di Pitigliano-Sovana-Orbetello, monsignor Mario Meini, ma un’indicazione della Conferenza episcopale italiana. La precisazione arriva dal responsabile dell’ufficio stampa della diocesi che vuole fornire, sia pure a titolo personale, una 'doversosa chiarificazione', dopo la lettera inviata dal vescovo ai suoi parroci.

 

L’intervento di monsignor Meini era stato messo in relazione alla decisione di Susanna Agnelli (nella foto) di far spargere in mare davanti all’Argentario le sue ceneri, una scelta frutto di convinzioni personali e anche del profondo attaccamento che la sorella di Gianni e Umberto Agnelli ha sempre avuto per quest’angolo fra i più suggestivi della costa maremmana. Dunque, fa sapere don Landini addetto stampa della diocesi alla quale appartiene anche l’Argentario, la controparte per chi esprime perplessità, se non dissenso, nei confronti della disposizione non può essere il vescovo ma il competente ufficio della Cei. E fin qui il ragionamento non fa una grinza.

 

Poi però don Landini, che abita a Porto Santo Stefano, si chiede: se questa usanza di spargere le ceneri prendesse piede "vi sembra giusto che io, libero cittadino di Porto Santo Stefano, debba essere costretto specie nei giorni di maestrale a respirare le ceneri di chissà chi, a mangiare saraghi alla polvere di morto o a prendere il sole su sabbia cadaverica?". Forse al libero cittadino sfugge che purtroppo in mare finisce ben di peggio, che a lordare le spiagge sono i vivi e che nelle città si respira lo smog di gran lunga più dannoso.

 

Le rispettabili motivazioni teologiche alla base delle indicazioni della Cei sono una cosa, la tutela della salute e dell’ambiente è ben altro: davvero si può pensare che qualche cenere gettata in mare o al vento possa rappresentare addirittura un pericolo?