{{IMG_SX}}Firenze, 3 aprile 2009 - Prima hanno cominciato i due candidati a sindaco Giovanni Galli e Matteo Renzi a confrontarsi sul centro da chiudere di giorno alle auto. Poi ha proseguito Legambiente, con quelle impietose analisi relative alle polveri sottili e ai rumori e i limiti superati in soli tre mesi. Nel mezzo una pioggia di e-mail e di interviste ai cittadini, non tutti concordi nel fare del centro storico una grande isola pedonale. Soprattutto i commercianti contestano la chiusura, preoccupati del conseguente calo del movimento e, quindi, di potenziali affari. Poi è stato l’assessore alle attività produttive, Silvano Gori, a corroborare la ricetta di una ztl nel centro storico con mezzi alternativi per muoversi come taxi multipli e bussini elettrici. Tocca al direttore generale di Ataf, Filippo Allegra dire se è la ricetta giusta.

 

Firenze è una delle città più inquinate d’Italia. Secondo il rapporto di Legambiente, il limite del Pm10 è stato già superato 41 volte dall’inizio dell’anno. E soprattutto in alcune zone del centro, nelle strade più strette, i gas di scarico rendono l’aria irrespirabile. Per combattere lo smog e l’inquinamento acustico, per rendere vivibile la città, La Nazione ha lanciato una proposta. Stop totale alle auto private in centro, via libera a pedoni e navette elettriche. Il dibattito si è aperto e, dopo l’assessore alle attività produttive, Silvano Gori, anche il direttore generale di Ataf, Filippo Allegra, ha espresso il suo sì alla pedonalizzazione.

 

Direttore, è un sogno realizzabile una mobilità a emissione zero per il centro storico? "Certo. E’ possibile e auspicabile. Ed è una scelta azzeccata. Un centro storico chiuso al traffico privato e aperto al trasporto pubblico, in particolare ai mezzi elettrici, e ai pedoni è un desiderio di tutti coloro che abitano nella città. E il vantaggio è a 360 gradi. Ne beneficia la salute di tutti, si risparmia e si arriva prima". In che modo si riducono i costi? "Chi viaggia in autobus, senza traffico privato, giungerebbe a destinazione più velocemente. E il risparmio di tempo significa risparmio di denaro. Poi la velocità commerciale dei mezzi aumenterebbe e il servizio sarebbe sicuramente migliore".

 

Gestire un servizio con bus elettrici costa, però, di più… "I mezzi elettrici sono i più adatti da utilizzare nei centri storici, per eliminare i problemi di inquinamento. Si deve tenere conto, però, che un autobus su gomma ha un costo di circa 2,3 euro a chilometro. Per il mezzo elettrico la cifra raddoppia, e triplica per il tram. Per realizzare un centro pedonalizzato servono investimenti. Servono più corsie dedicate e una flotta di mezzi elettrici più consistente, visto che la capienza di questi minibus elettrici è dalla metà a un terzo di un autobus che va a gas o metano. Anche se, è bene dirlo, Ataf sta già aumentando il numero dei bus elettrici. Che, entro i prossimi mesi, con l’acquisto di 5 mezzi a emissione zero, passerà da 26 a 31. E entro i prossimi 2-3 anni auspichiamo perfino di raddoppiarne complessivamente il numero".

 

Come cambierebbe il servizio pubblico nel centro della città? Quali sarebbero le linee principali in caso di pedonalizzazione? "E’ difficile anticipare qualcosa. Anche perché esiste oggi il progetto della Provincia di Firenze, al quale abbiamo dato un contributo e offerto qualche spunto. Per capire in che modo si trasformerà la mobilità urbana fiorentina, anche in vista dell’avvio della tramvia, bisogna attendere l’uscita del bando della gara di affidamento del servizio del trasporto pubblico locale. A quel punto si potrà definire la nuova rete". E se, come sembra, si dovranno coprire anche le cosiddette linee a domanda debole, come sarà gestito il servizio? "In quel caso, per le linee periferiche, è ipotizzabile adottare una soluzione conveniente, come il servizio a chiamata. Se i passeggeri sono pochi e concentrati in alcune fasce orarie, come mattina presto e sera, inutile utilizzare gli autobus tutto il giorno per le tratte periferiche.

 

Alcuni commercianti dicono no alla pedonalizzazione, per paura che arrivi poca gente in centro e che gli affari vadano male. Non è, secondo lei, miopia da parte loro? "A mio avviso sì. Si tratta di miopia e fiato corto. In tutte le città europee in cui in centro circolano solo i mezzi pubblici i risultati sono stati ottimi. Le esperienze vissute in queste città hanno dimostrato che i disagi iniziali vengono assorbiti e gli stessi commercianti, poi, apprezzano l’iniziativa. E’ successo anche a Roma, con la contestata linea 8 della tramvia. Che invece ha portato un sacco di gente".